Riceviamo e pubblichiamo:
Il Forum Ambientalista aderisce alla manifestazione indetta per il prossimo 1 luglio ad Anguillara in difesa del lago di Bracciano il cui ecosistema e la stessa esistenza, sono messi a grave rischio dalla crisi idrica in atto. Una situazione emergenziale, in realtà largamente preannunciata, che ha precise responsabilità nella mala gestione delle risorse, prima fra tutte quella idrica, nell’incremento di politiche climalteranti e nell’affidamento al mercato di beni collettivi che, come evidente, non possono essere sottoposti alle leggi del profitto.
Un profitto che è di pochi, nella fattispecie i soci di Acea che si spartiscono rilevanti dividendi, a danno di tanti, cittadini ed utenti, che stanno pagando i danni di anni di mala gestione, di utilizzo scriteriato delle risorse e di mancanza di pianificazione e investimenti.
Oggi la soluzione immediata – l’unica che può essere considerata un tentativo concreto di salvare il salvabile – non può che essere il blocco dei prelievi, come peraltro previsto dai non rispettati criteri di concessione; azione che aggraverà la già pesante crisi idrica in cui verte l’intero territorio della provincia di Roma, ma che ciononostante, non può essere evitata.
E dei pesanti disagi che questo comporterà alle popolazioni coloro che negli ultimi anni hanno guidato Acea ne portano una pesante quanto indubbia responsabilità.
Ma è fondamentale che si affronti la questione non solo con provvedimenti emergenziali che, in quanto tali, non possono che essere provvisori, ma con una azione strutturale che parta dal riportare sotto il controllo pubblico e partecipato le risorse idriche e pianifichi investimenti reali sugli impianti e sulle infrastrutture. Ed in questo due sono gli attori principali: la Regione Lazio che deve portare in Consiglio, senza ulteriori indugi, la discussione e approvazione della legge di istituzione degli ABI e il Comune di Roma che deve avviare il percorso di ripubblicizzazione di ACEA ATO2.
Richieste che da tempo avanziamo, congiuntamente a comitati e movimenti, primo fra tutti il Coordinamento Regionale per l’Acqua pubblica, e la cui attuazione, dinanzi alla grave crisi idrica dell’intero territorio regionale e alla tragedia del lago di Bracciano, diventa irrimandabile.
L’acqua è vita, per le persone come per i territori; non agire ora, con la sollecitudine che la situazione richiede, si configura come un vero e proprio attentato alla vita e su questo, ne siamo convinti, i cittadini non sono disposti ad assistere ai soliti giochetti politici.
E il protagonismo che il 1 luglio porta in piazza l’intera comunità lacuale, unita senza distinzione alcuna, ne è la dimostrazione.