“Oggi ho firmato il Decreto per la dichiarazione dello stato di calamità naturale” scrive in una nota Nicola Zingaretti. Questa mattina, mercoledì 5 luglio, il presidente della Regione Lazio ha preso questo provvedimento a seguito della crisi idrica che da alcuni mesi ha colpito il Lazio. “Diverse le condizioni sui cui è stato costituito il testo del Decreto, a partire da gravosi eventi di natura metereologica che si sono verificati nel territorio della regione. Si è infatti determinata una diffusa e generalizzata criticità, connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali. Con il mese di giugno, questa criticità ha assunto livelli eccezionali”.
Diversi comuni hanno trasmesso all’Agenzia Regionale di Protezione Civile richieste di approvvigionamento di acqua ad uso potabile e zootecnico, causa carenza delle relative sorgenti. “Allo stesso tempo, i gestori del servizio idrico integrato hanno prelevato oltre misura dai siti affidatigli in concessione – e continua – La concomitanza di tali elementi ha costituito uno scenario sempre più preoccupante”. Non solo crisi idrica, ma anche aumento degli incendi “solo a giugno 2017 c’è stato un aumento del 300% rispetto allo stesso periodo del 2016, sull’intero territorio laziale. Nell’ambito dell’Ato 4 e dell’Ato 5, che insieme comprendono i Comuni della provincia di Latina e Frosinone ed alcuni Comuni della provincia di Roma, si sono registrate situazioni di particolare gravità, evidenze che hanno indotto i presidenti degli stessi A.T.O. a richiedere l’attivazione dello stato di emergenza idrica. Questo scenario ha dunque reso indispensabile procedere all’adozione di interventi immediati, urgenti e straordinari, a sostegno della popolazione e delle attività colpite”.
La dichiarazione del presidente della regione Lazio è “un atto importante – commenta il deputato pd Emiliano Minnucci – nei confronti dei nostri territori che devono fare i conti con la grave crisi idrica che sta producendo importanti ricadute ambientali in diverse realtà regionali. Tra le più evidenti, c’è il Lago di Bracciano che ha subito una variazione negativa del livello delle sue acque tanto da mettere a repentaglio lo stesso ecosistema lacustre. A riguardo, dunque, mi auguro che il Decreto sottoscritto da Zingaretti sia il preludio per un tempestivo stop alle captazioni di Acea Ato 2”.
Da qui la richiesta al competente Dipartimento della Protezione Civile, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di poter usufruire di conseguenti sostegni finanziari e dell’adozione di urgenti e straordinari provvedimenti dello Stato, finalizzati a fronteggiare adeguatamente la grave situazione emergenziale.