Gli studenti dell’Istituto Salvo D’Acquisto hanno potuto toccare con mano il proprio futuro.
Nella mattinata di lunedì 12 febbraio hanno avuto l’opportunità di parlare con il Comandante della U. S. AirForce Massimo Massa (australiano nato a Milano), il quale ha esposto loro il progetto della sua scuola di aviazione di prossima apertura.
Come purtroppo sappiamo, il brevetto da pilota costa cifre proibitive. Ma le compagnie aeree hanno bisogno di nuovi piloti. Così sono le stesse compagnie aeree ad investire nell’istruzione dei futuri piloti.
Il Comandante Massa ha già istituito una suo scuola di aviazione, collegata alla sua personale compagnia aerea, la Virtual Wings Pacific, in Australia, Ora questo esperimento rivoluzionario sta per arrivare in Italia con la Virtual Wings Europe.
Gli studenti dell’Istituto Tecnologico Aeronautico – Trasporti e Logistica potranno, dopo aver conseguito la maturità, fare domanda per essere ammessi alla scuola professionale. Dopo un test d’ingresso ed attenti esami medici e psicoattitudinali, gli studenti ammessi potranno frequentare un corso intensivo di 18 mesi durante il quale studieranno matematica, inglese, fisica, legislazione e meteorologia ed ovviamente avranno la possibilità di esercitarsi con dei simulatori di volo innovativi ed addirittura con una torre di controllo virtuale. Il tutto gestito da istruttori certificati. La scuola, che avrà sede ad Anagni, formerà in questo modo piloti, tecnici manutentori, hostess e steward. Le spese saranno interamente sostenute dalle compagnie aeree in partnership, le quali poi assumeranno i diplomati, che potranno saldare il debito durante i primi anni di lavoro.
Un’idea semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo che potrebbe e dovrebbe essere applicata a tante altre scuole e professioni, poiché elimina la disparità socio-economica premiando solo le reali capacità dello studente.
Perché, come ha spiegato il Capitano Massa agli studenti del Salvo D’Acquisto: “Il requisito più importante per svolgere bene il proprio lavoro è la passione”.
Monia Guredda