Le affermazioni della “brigatista” Barbara Balzarani, alle quali hanno dato ampio spazio e risalto i media nazionali e non solo, sembrano voler infettare una profonda ferita mai rimarginata che ha patologicamente condizionato lo sviluppo democratico del nostro paese.
Nel contempo si è riproposto il tema sull’opportunità di dare voce alle farneticazioni di esseri, che faccio fatica a chiamare persone in senso compiuto, che hanno dimostrato di non avere nulla di umano, incapaci di una visione democratica della società, privi anche di una pur minima capacità di rintracciare in se stessi persino solo un atomo di spiritualità che contraddistingue appunto ogni essere umano.
La cosa inaccettabile è stata quella di assistere a una tranquilla intervista come ad attendere qualche elemento che in qualche modo potesse se non giustificare almeno comprendere le loro motivazioni. Non va bene, se si decide di utilizzare il mezzo televisivo in tal genere è necessario porre a confronto i sopravvissuti . i parenti degli assassinati e qualche cittadino comune che avrebbe qualcosa da dire, cioè il popolo vero.
Con il comunicato n.1 essi affermavano di avere rinchiuso nel carcere del popolo Aldo Moro accusato di avere tramato nell’ombra,nelle scelte politiche di fondo e nell’attuazione dei programmi controrivoluzionari voluti dalla borghesia imperialista”.
La domanda è duplice:
– in primo luogo a quale popolo si riferiscono? alle decine di famiglie proletarie che hanno visto assassinati o gambizzati i propri congiunti che svolgevano il proprio lavoro come insegnanti,giornalisti, carabinieri,magistrati ecc.Oppure si autodefiniscono popolo loro stessi unitamente a qualche altro groppuscolo, rifacendosi a Marx senza avere compreso il suo messaggio relativo alla lotta di classe e a Lenin che il popolo ce lo aveva davvero in una situazione sideralmente lontana da quella italiana;
– in secondo luogo come possono sussistere programmi controrivoluzionari se la rivoluzione non c’è?
Nel comunicato si definisce la D.C. come”la filiale nazionale ,lugubramente efficiente,della più grande multinazionale del crimine che l’umanità abbia conosciuto” In pratica la D.C. peggio di Hitler .
Dal punto di vista “strategico”, se non ne fosse scaturita una tragedia mi verrebbe da sganasciarmi dalle risate, si parla delle azioni delle” gloriose avanguardie combattenti” che avevano il compito di “attaccare il personale politico militare ” cioè di quattro scagnozzi ,vigliacchi fino alle midolla, che sparavano alle spalle o gambizzavano persone inermi; non si ricordano attacchi all’arma bianca contro reparti o apprestamenti militari gridando viva il popolo.Hanno agito non come una o più “brigate” ma proprio come un” branco” che si avventa contro chi non può difendersi con lo stesso istinto belluino dei branchi dei giorni nostri che aggrediscono ragazze o ragazzi per i motivi più sorditi.
L ‘assurdo processo aveva l’asserito scopo di”accertare la responsabilità di Moro per le quali sarà giudicato con i criteri della giustizia proletaria” come se il concetto di giustizia proletaria fosse in qualche modo codificato. Solo immaginare che a giudicare avrebbe potuto essere stato un brigatista ,a me noto in quanto originario della città dove ho frequentato il liceo, considerato da tutti un “minus habens” dà la misura di chi stiamo parlando
Un gruppo che, nonostante alcuni dei suoi componenti avesse frequentato anche l’università,disponeva evidentemente di un lessico essenzialmente costituito da frasi fatte, stereotipate e spesso prive di senso compiuto o peggio non coerente con i fatti e le loro azioni. Sono tuttora molto meravigliato dall’espressione “sono compagni che sbagliano” da parte di alcuni settori della sinistra indulgente verso dei veri e propri assassini prezzolati.
In ogni caso dall’insieme dei comunicati si evince chiaramente che la decisione di assassinare Moro era stata presa da tempo e non da loro ma dai burattinai che li sostenevano finanziariamente e approvvigionandoli di armi. A mio parere la possibilità di una cosiddetta trattativa non è mai esistita, l’obiettivo era solo quello di incrinare la compattezza della D.C. che nella circostanza secondo me non ha dimostrato di essere all’altezza della situazione e ottenere la liberazione di Moro. I brigatisti volevano solo ottenere la liberazione di delinquenti definiti compagni, come appare inconfutabile da espressioni quali “nulla avrebbe potuto modificare il giudizio che verrà emesso” e “Aldo Moro e lo Stato hanno le stesse responsabilità. La D.C. e il suo regime sono definitivamente battuti. Non ci sono dubbi Aldo Moro è colpevole e viene pertanto condannato a morte”.
Ancora più spietata l’espressione usata nell’ultima telefonata alla famiglia definendo “ineluttabile l’esecuzione” di Aldo Moro.
CHI HA DATO GLI ORDINI ?
Donato Mauro