23 Dicembre, 2024
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STORIA DEL PIT DI BRACCIANO  

 

Vivo da anni a Bracciano e ho sempre avuto difficoltà nel comprendere la situazione relativa al PIT (Punto Informazioni Turistiche). Ho iniziato a porre alcune domande e mi sono resa conto di non essere l’unica. Così, tra ricerche in rete e quattro chiacchiere con persone informate sui fatti, sono riuscita a mettere insieme questa cronistoria. Spero possa aiutarci a far luce su quello che è uno dei tasti più dolenti della nostra bella cittadina a vocazione turistica.

Dicembre 2011: il Comune (amministrazione Sala) affida la gestione del turismo al Consorzio Sociale Co.pern.i.co. di Viterbo, che a sua volta effettua il servizio per il tramite dell’impresa consorziata Fuori C’Entro soc. coop. soc. di Tarquinia; ciò secondo i punti stabiliti dalla deliberazione 95 dell’ 8-03-2012. Questi punti includono “il coinvolgimento degli operatori di settore locali”, ovvero la partecipazione di Fabiola e Alice, assunte dalla cooperativa Fuori C’Entro con contratto a progetto nel 2011. Alle due operatrici viene commissionata la mappatura di tutte le strutture turistico-ricettive (agriturismi, b&b, alberghi, ristoranti, bar, pub, associazioni, servizi ecc) e le ragazze danno vita ad un database comprensivo di centinaia di indirizzi.

Giugno 2012: il PIT apre solo il sabato e la domenica. Fuori C’Entro licenzia in tronco le operatrici perché secondo loro non hanno raggiunto gli obiettivi specificati nel contratto a progetto.

23 luglio 2012: arriva la comunicazione ufficiale a Fabiana e Alice le quali passano le consegne a due persone non del luogo. L’Amministrazione Comunale non riesce a risolvere la situazione. Fabiola e Alice ricorrono a vie legali.

Estate 2016: gli studenti dell’Istituto Luca Paciolo, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, gestiscono con entusiasmo il PIT. Ma resta purtroppo un progetto isolato, anche se perfettamente riuscito.

15 giugno 2018: l’amministrazione Tondinelli riapre il PIT, ora dotato di monitor a led dove vengono proiettati video promozionali e informazioni turistiche. Il Comune pensa ad una manifestazione di interesse per la gestione volontaria e una convenzione con due consorzi del territorio. A tal proposito abbiamo avuto modo di parlare con il vicesindaco Luca Testini che ci ha rilasciato questa dichiarazione. “Dopo alcuni anni di chiusura ed una breve parentesi di apertura collegata ad una collaborazione  scaturita da un  accordo con un Istituto scolastico locale e incentrata a fornire agli studenti un’opportunità di “alternanza scuola-lavoro”, il PIT ha ripreso la sua attività dalla metà di giugno 2018 fornendo al pubblico un servizio quotidiano costante, sia pur limitato ad alcune ore del giorno.

Andando indietro negli anni, il PIT inizia la sua attività nel maggio 2003 a seguito della disponibilità di una edicola  assegnata  in gestione a questo Comune  dalla Provincia di Roma, proprietaria del manufatto, tramite un contratto di comodato d’uso gratuito della durata quinquennale. Il contratto è stato rinnovato alle scadenze del  2008 e del 2013, mentre per la scadenza del maggio  2018 è stata formalizzata  una corrispondenza che ne autorizza l’uso  in attesa del rinnovo del contratto  o di altra soluzione. Sembrerebbe, infatti, che la Città Metropolitana, subentrata alla Provincia nella proprietà,  stia valutando l’ipotesi di una cessione definitiva dell’edicola al Comune. 

Fin dall’inizio  viene imposto contrattualmente il vincolo di destinazione, cioè l’obbligo di adibire il manufatto-edicola esclusivamente quale “centro di supporto ed assistenza all’utenza turistica dell’area, nonché svolgervi  attività  di informazione circa le caratteristiche, le iniziative e l’offerta turistica del territorio dell’intera provincia di Roma”. 

Nei primi anni il servizio è stato appaltato, con adeguata remunerazione,  a cooperative sociali e svolto sostanzialmente in conformità a quanto stabilito dalle convenzioni. Ma nel corso del 2012 sopraggiungono contrasti e divergenze di gestione che portano alla sospensione del servizio. Contribuiscono ad aggravare la situazione  le difficoltà finanziarie del Comune che è ormai costretto ad effettuare scelte alternative per venire incontro alle esigenze di bilancio. Si fa strada così il tentativo di affidare la gestione a soggetti che possano assicurare il servizio a costo zero. Un tentativo si concretizza nel 2014, ma rimane un caso isolato perché, oggettivamente, l’impegno richiesto è notevole soprattutto in termini di tempo dedicato e prevalentemente concentrato in giorni festivi ed in periodi di ferie. Anche l’utilizzo di studenti per una “alternanza scuola-lavoro” si rivela un’esperienza per loro  interessante ma che impegna comunque i gestori, dal momento che gli studenti non possono essere lasciati soli e necessitano di un tutor.

Per quest’anno la problematica volta ad  assicurare il servizio in via continuativa è stata risolta ricorrendo alla collaborazione del consorzio di imprese “Vedo Chiaro” che, risultato vincitore di un bando regionale riservato alle reti d’impresa, aveva inserito tra i vari interventi del suo programma, finanziato dalla Regione, anche la riattivazione del PIT a propria cura  per l’anno 2018.

A partire dal prossimo anno, pur contando sul supporto del volontariato gratuito, si riproporrà, da parte del Comune, l’esigenza di dotare la gestione  di un contributo sia pur minimo  da destinare al servizio. Sono allo studio ipotesi di intervento che dovrebbero assicurare la prosecuzione dell’attività. 

E’ importante per l’immagine di Bracciano assicurare una continuità del servizio perché questo rappresenta un contributo significativo per fornire al turista, ma anche al cittadino, un valido supporto per una maggiore conoscenza del territorio e per una più ampia fruizione delle opportunità che si presentano.

Oltre ad assistere l’utenza nel soddisfare le  varie richieste, durante i mesi di luglio, agosto e settembre è stata redatta una statistica delle esigenze rappresentate ed una analisi sulla provenienza  dei flussi turistici.

Innanzi tutto si è rilevato che si rivolgono al PIT  individui accompagnati da pochi familiari o amici mentre sono pressoché assenti i gruppi organizzati. Sporadico è l’utilizzo da parte dei residenti.

In questi tre mesi l’utenza è stata assidua e costituita in prevalenza da stranieri provenienti dall’Europa, ma con una significativa presenza intercontinentale. E’ rimasta assente la rappresentanza orientale ma ciò si spiega con la loro abitudine di muoversi in gruppi organizzati. I turisti italiani sono concentrati per lo più nei fine settimana e si è notato un utilizzo significativo dei mezzi pubblici, soprattutto del treno. A questo proposito si evidenzia la criticità dei mezzi pubblici, la cui carenza di collegamento con gli altri centri del lago non consente di poter attuare delle sinergie operative. Non appare incentivata né coordinata la fruizione giornaliera del territorio con una proposta di  vari itinerari.

Questa rappresentata è una  prima analisi dei dati raccolti ma ci proponiamo di analizzarli in maniera più approfondita coinvolgendo gli operatori del settore.”

 

Come cittadini e come divulgatori non possiamo che auguraci che Bracciano e gli altri centri del territorio Sabatino possano crescere nell’organizzazione e nell’offerta tanto verso i cittadini quanto verso i numerosi turisti.

 

Monia Guredda

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