Riceviamo e pubblichiamo
CASAPOUND: PASCUCCI (IIC), DA VIMINALE, PREFETTURA E CAMPIDOGLIO UN ANNO
DI STRANI SILENZI
“Esattamente un anno fa, in qualità di consigliere della Città
Metropolitana di Roma, scrissi al ministro dell’Interno, al Prefetto di
Roma e alla sindaca della Capitale per chiedere lumi sullo sgombero
della sede abusivamente occupata da oltre quindici anni dal partito
politico Casapound, che fra l’altro inneggiando al fascismo è contro la
costituzione italiana”. A sostenerlo è Alessio Pascucci, coordinatore
nazionale di Italia in Comune e consigliere della Città Metropolitana di
Roma.
“Un anno di ingiustificato e grave silenzio da parte di chi aveva il
dovere di rispondere oltre che intervenire per riportare la legalità
laddove da anni viene consentito, unico caso in Italia, ad un partito
politico di avere sede in un immobile dello Stato pagato da tutti i
contribuenti”, osserva Pascucci.
“Che a non rispondere sia Salvini era da aspettarselo, vista la
vicinanza a Casapound e ai modi poco democratici con il quale il
ministro tratta chiunque osi criticarlo. Ma dalla sindaca Raggi, oltre
la sceneggiata della consegna della lettera per richiedere la rimozione
della scritta dal palazzo, mi aspettavo di più. Una sindaca purtroppo
costretta, per motivi politici evidenti, a sottostare a tutti i diktat
della Lega, un pó come avviene a livello nazionale dove il M5S sta
appoggiando la deriva intollerante degli alleati di governo. A questo
punto – conclude il coordinatore di Italia in Comune – proveremo a
consegnare a mano la missiva, con la speranza che tra un selfie e
l’altro il Ministro del prima gli italiani, purchè fascisti e abusivi,
trovi il tempo di mandare a sgomberare la sede di Casapound che, ironia
della sorte, dista appena ottocento metri dal Viminale”.
Lo comunica in una nota l’Ufficio stampa di Italia in Comune.