Prosegue la serie di proposte estive sul Tevere a Roma, per cittadini e turisti, da parte dei membri del Consorzio Tiberina: i centri estivi e i “vivai” per bambini e ragazzi a stampo ambientale e sportivo sulle acque del fiume, le manifestazioni al Centro Storico sempre più frequentate e ricche di eventi culturali gratuiti, le visite guidate, le occasioni di semplice accostamento – anche solo per una passeggiata – ad un Tevere pulito, sicuro, accessibile.
Si apre il 25 agosto “DI LA’ DAL FIUME”, che dà un ulteriore contributo a fare del fiume di Roma un ambiente aperto e inclusivo, dalla proposta variegata, degna di una Capitale europea; un coordinamento più spinto e una progettazione ancor più innovativa – fra rigenerazione urbana e benessere fisico, psichico e sociale della persona – è già in elaborazione per il 2020.
L’idea di “DI LA’ DAL FIUME” – che torna per il secondo anno consecutivo, curato dal Consorziato “Associazione Culturale Teatroinscatola” – è già in linea con queste impostazioni, ulteriormente potenziata grazie all’aggiudicazione – fra tantissimi concorrenti – nella procedura pubblica del bando dell’“Estate Romana” di Roma Capitale, e quindi con un concorso anche economico pubblico-privato.
Senza particolare enfasi o profusione di “articoli velina” per la stampa, affidiamo la proposta ai nostri comunicati a diffusione civica, sperando di ricevere anche in questa occasione i positivi riscontri dei cittadini – romani e non – coinvolti.
Dodici appuntamenti in 11 luoghi del XII Municipio di Roma, tra la Stazione Trastevere, Porta Portese e Ponte Testaccio, fino a Ponte Marconi. In programma: musica, canzoni, poesie, letture, installazioni sonore, conversazioni sceniche, passeggiate nell’archeologia industriale e pedalate lungo il fiume. Un programma ricco di proposte artistiche alla riscoperta di 11 palcoscenici insoliti come un barcone che da Ponte Marconi si muoverà lungo il Tevere in direzione Magliana o la piscina anni ‘30 dell’impianto sportivo capitolino di Largo Ascianghi, ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL) dell’architetto Luigi Moretti. La scelta di questi palcoscenici insoliti vuole anche essere un omaggio alla memoria dei momenti culturalmente migliori della ricerca teatrale romana degli anni Settanta, quando Roma si trasformava in palcoscenico assoluto e il teatro, l’arte e la poesia comparivano nei luoghi meno prevedibili della città: piscine, barconi, tetti di abitazioni, cavalcavia, aperta campagna e, perfino, stadi. Come ben ricordato nelle note di presentazione dal poeta Marco Giovenale (tra gli artisti presenti al festival): “Di là dal fiume, la città di tutti. La serie di incontri del giovane festival DI LA’ DAL FIUME vuole anche essere un omaggio alla tradizione, alla memoria e alle prospettive dei momenti culturalmente migliori degli anni Settanta, quando ad esempio Simone Carella sceglieva una piscina per una performance e Fabio Sargentini un barcone sul Tevere: costruivano e disseminavano nei quartieri un gran numero di idee, strutture leggere, anche effimere, parole e figure sull’acqua, in barca, oltre il fiume, facendo così uscire il teatro da sé stesso e l’arte – anzi le arti – dalle gallerie”.
In allegato, un ulteriore approfondimento – tramite un articolo di stampa – e il programma di eventi aperti a tutti gratuitamente fino ad esaurimento posti (esso potrebbe subire variazioni per maltempo e altre cause eccezionali).