21 Luglio, 2024
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Papa Francesco non abbocca alle sparate religiose dei politici. E pensa già al dopo virus

(il Fatto Quotidiano) Papa Bergoglio non abbocca. Non gli sono piaciuti gli improvvisi slanci di fervore religioso che alcuni politici hanno esibito invocando “messa subito” per obiettivi che nulla hanno a che fare con la fede. Il suo appello alla “prudenza e all’obbedienza alle disposizioni perché l’epidemia non torni” non è stato solo un invito al buon senso, perché un atteggiamento da “liberi tutti” provocherebbe sicuramente un inasprirsi dell’epidemia. E’ stato soprattutto un segnale politico.

Da tempo Francesco rifiuta l’uso grossolano e strumentale delle religione praticato da Matteo Salvini. Quel suo mettersi a recitare la preghiera con Barbara d’Urso alla televisione con la stessa disinvoltura con cui assisteva al Papeete alle cubiste che saltellavano al suono dell’inno “Fratelli d’Italia”. Non è sfuggito al Papa che il leader della Lega, chiedendo con insistenza a inizio mese che si celebrassero le messe di Pasqua, intendeva riunire intorno a sé le forze cattoliche ultra-conservatrici tese a trovare ogni pretesto per accusare il pontefice di tradimento e disattenzione verso i fondamenti della Chiesa.

Quello che puzza, invece, al pontefice è il contesto in cui alcune forze politiche agitano la questione dei riti religiosi così come quella del lavoro o del libero movimento. Francesco ha una testa politica. E’ un aspetto della sua personalità su cui concordano tutti quelli che lo hanno visto all’opera a Buenos Aires. Francesco ha capito che da Matteo (Renzi) a Matteo (Salvini) è partita la caccia ai danni del premier Conte. Per farlo cadere. Per sostituirlo con il “Governone”. Il pentolone in cui ci sarebbero tutti, in primis i sovranisti della Lega che non possono sopportare l’idea di stare lontani dalle leve del potere. Il nome di Mario Draghi in questo disegno è solamente una foglia di fico.

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