OMA – “Le immagini delle acque del fiume Sarno, che appena riprese le attività economiche tornano torbide, sono un segnale chiaro”. Roberto Morassut, viceministro dell’Ambiente, comincia con una suggestione visiva, ma poi elenca punti precisi per “uscire da questa crisi con misure strategiche e immediate”.
La preoccupa che in nome della ripresa economica si metta in secondo piano la tutela ambientale?
“Se qualcuno pensa questo non ha capito nulla di quanto sta accadendo. Io però sono fiducioso nella crescita di attenzione che ormai si registra sulla necessità di cambiamenti sostanziali delle politiche economiche ed energetiche in direzione della sostenibilità. Non vedo un pericolo che si abbassi la guardia. Semmai si tratta di agire di efficacia. Anche la finanza ha sempre meno interesse verso le iniziative che non rientrano nella green economy. Mi sembra un punto di vista condiviso che per superare questa crisi ci voglia innovazione. Si stanno ancora studiando le relazioni tra la diffusione del virus e l’inquinamento dell’aria, però è evidente che a monte c’è anche uno squilibrio tra natura e attività umane”.
La prima emergenza ambientale sarà l’aumento dell’utilizzo dell’auto privata. Come arginare il fenomeno?
“Premetto: dal punto di vista operativo abbiamo già previsto delle misure nel prossimo decreto economico, al quale seguirà subito un decreto semplificazione per renderle immediatamente attuabili. Nel decreto di maggio ci sono finanziamenti per il potenziamento dei mezzi elettrici, in pratica un ampliamento di quanto già avviato con il Dl clima, nel quale erano già disponibili circa 400 milioni di euro per la rottamazione dei veicoli inquinanti, per l’acquisto di bici e monopattini e per il sostegno al trasporto pubblico in alternativa all’uso del mezzo privato. Con il decreto semplificazione faciliteremo poi l’istallazione di colonnine elettriche per la ricarica nei distributori di carburante”.
Secondo lei in quanto si potrà ottenere il rinnovamento completo del parco veicoli del trasporto pubblico?
“Si può puntare alla decarbonizzazione del trasporto pubblico locale in un arco di dieci anni. Puntando su elettrico, biometano e anche idrogeno ( seppure in una prospettiva meno immediata ). Ma la prospettiva è più ampia, non riguarda soltanto il trasporto pubblico. Nel decreto semplificazione introdurremo una commissione di Valutazione impatto ambientale, Via, specifica per gli impianti di energia sostenibile. Puntiamo, insomma, ad accelerare le procedure per impianti ad energia pulita “.
Però le persone potrebbero comunque aver timore di usare i mezzi pubblici. Come invogliarle?
“Penso che si possa lavorare a una norma per sostenere economicamente i Comuni con i fondi che provengono dalle aste delle emissioni. In pratica abbassare il prezzo del biglietto e offrire il trasporto pubblico quasi gratis dando ai comuni un aumento del fondo nazionale per i trasporti attraverso le risorse delle aste”
Ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Fraccaro ha annunciato le detrazioni per ecobonus, sismabonus e solare. Non rischiano di goderne soltanto le grandi aziende?
“La norma del superbonus sulle ristrutturazioni è positiva ma secondo me va modulata. Non può essere generalizzata. Può trasformarsi in una impropria misura assistenziale indiscriminata. Credo sia opportuno concedere un bonus più elevato di adesso, ma avendo come condizione il carattere Green degli interventi e un limite di reddito per agire più efficacemente sulle fasce deboli e medie che abitano negli edifici più vecchi. In questo modo una parte delle risorse che lo Stato intende impiegare potrebbe essere usata per riqualificare i comprensori abitativi pubblici più vecchi e malandati, migliorando le condizioni abitative dei ceti che vivono in case popolari. Occorre poi una nuova normativa urbanistica, che defiscalizzi interventi edilizi di demolizione, ricostruzione o di ristrutturazione urbanistica, scoraggiando il consumo di nuovo suolo. Ci stiamo lavorando nel prossimo collegato ambientale”.
L’emergenza coronavirus obbliga anche a maggiore attenzione nello smaltimento dei rifiuti?
“Ci siamo attivati subito per chiarire come doveva avvenire lo smaltimento e abbiamo aumentato la vigilanza, con attività di polizia, su possibili illeciti. Sui rifiuti c’è però un passo avanti importante, perché è iniziato in Parlamento l’iter per recepire le direttive europee in materia di discariche, veicoli fuori uso, materiale Rae, pile e accumulatori e imballaggi. C’è ancora un notevole squilibrio e differenze marcate nelle norme e negli impianti tra regione e regione. Recuperare questo squilibrio è fondamentale per combattere il traffico illecito dei rifiuti e le ecomafie”.
Fonte: Repubblica.it