18 Luglio, 2024
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Coronavirus, Toscana fra le regioni con più guariti. L’Ars: “Sempre più asintomatici”

Toscana fra le regioni con più guariti.

L’80% di chi è risultato positivo in quest’ultima settimana non ha sintomi o ha sintomi lievi. Dall’inizio dell’epidemia le persone guarite sono il 72,1%: ecco i dati degli ultimi 14 giorni

Un numero che è cresciuto, secondo quanto riporta un report dell’Ars Toscana pubblicato sabato 23 maggio, soprattutto nelle ultime due settimane tanto che ora le guarigioni sono oltre il 10% in più della media italiana. Negli ultimi sette giorni inoltre, la maggior parte di chi è risultato positivo al Covid-19 non manifesta sintomi (o è pauci sintomatico): si tratta dell’80% dei casi.

Alla base di questa sintomatologia assente o lieve però, secondo l’Ars Toscana, non c’è la minor carica virale del virus. “Questo è un tema che nelle ultime settimane ha appassionato molto sia i media che gli scienziati, nel tentativo di inquadrare altri fattori concorrenti, oltre alle misure di distanziamento fisico operate dal lockdown – si legge nel report – sappiamo però come la perdita di virulenza non sia al momento dimostrata in vitro o nell’animale da esperimento. Quello che possiamo affermare con certezza è la continua e progressiva emersione di casi asintomatici o pauci sintomatici, che anche in quest’ultima settimana supera l’80% dei casi”.

L’ANDAMENTO

Per quanto riguarda l’andamento generale dei casi in Toscana in queste ultime due settimane solo 4 volte la numerosità dei nuovi casi ha superato le 30 unità giornaliere e nelle ultime 3 settimane la media dei nuovi casi medi giornalieri è passata da 47 a 25 e ora a 20 (era 292 nell’ultima settimana di marzo). “Sempre più spesso questi casi – scrive l’Ars – rappresentano conferme a seguito dell’attività di screening attraverso i test sierologici implementata dalla Regione Toscana dalla fine di aprile, o attraverso i tamponi effettuati sui soggetti che si presentano in ospedale per un evento acuto o per una pre-ospedalizzazione. A oggi sono state testate nella nostra regione oltre 88.000 persone attraverso la campagna di test sierologici (1.300 circa quelle avviate al test di conferma con tampone)”.

I GUARITI

Con i dati aggiornati al 22 maggio, delle 10.035 persone che si sono ammalate di Covid-19 in Toscana dall’inizio dell’epidemia: il 72,1% sono guarite, il 10,1% sono purtroppo decedute, il 15,8% sono in isolamento domiciliare (con uno stato clinico che può quindi essere seguito e curato a domicilio o totalmente asintomatico), ed il 2,0% è ricoverato in ospedale. “La somma delle ultime due percentuali – spiega l’Ars – ci fornisce la quota delle persone in una condizione ‘attiva’ rispetto al virus, i cosiddetti ‘attualmente positivi’ come definiti dalla Protezione civile: sono il 17,8% della casistica, una percentuale che finalmente permette una maggiore tranquillità della gestione clinica (soprattutto ospedaliera) di questi soggetti”.

I RICOVERI

Il dato sui ricoveri, è fortemente positivo: sono 50 giorni consecutivi che il numero dei ricoveri totali diminuisce. “Nei nostri ospedali – scrive l’Ars – si osserva il succedersi della chiusura di alcuni reparti di terapia intensiva e la riduzione di posti letto dedicati ai soggetti covid. La percentuale dei ricoveri in Toscana è sempre stata piuttosto bassa rispetto alla casistica attiva: attualmente è il 10% dei casi attualmente positivi, quintultima regione in Italia poco sopra al Veneto. In Toscana quindi si è probabilmente cercato di seguire di più i casi sul territorio, casi che come sappiamo si sono evoluti mano che passavano le settimane verso stati clinici asintomatici e/o pauci sintomatici. Solo la casistica più grave è stata quindi indirizzata verso il ricovero, con un maggiore utilizzo delle terapie intensive rispetto alle altre regioni. Le terapie intensive sono state utilizzate anche verso casistiche che sarebbero potute essere trattate in reparti Covid ordinari, ma che abbiamo deciso di gestire in maggiore sicurezza e tranquillità all’interno dei reparti di terapia intensiva”.

I DECESSI

Rispetto ai decessi, purtroppo al 21 maggio sono più di 1000 le persone la cui “causa di morte è direttamente attribuibile a Covid-19”. La numerosità media giornaliera si è abbassata nel corso delle settimane: 4 in media nell’ultima settimana, erano 25 alla fine di marzo. Oramai è molto chiaro come fattori legati all’età ed alla comorbidità, oltre all’assenza di un trattamento efficace dedicato alla malattia, siano determinanti nel produrre l’esito più grave. “Le analisi dell’Ars sulla Piattaforma ISS dei casi Covid – si legge ancora nel report – hanno mostrato come un uomo abbia oltre due volte il rischio di morire, una volta ammalatosi, rispetto a una donna. L’effetto dell’età è altrettanto forte, con un progressivo aumento del rischio per le classi d’età più elevate: già a partire dai 65 anni, rispetto alla classe d’età 60-64 anni, il rischio aumenta di almeno due volte e di fatto raddoppia al passaggio da una classe d’età all’altra.

Infine, secondo i dati dell’Ars, a parità di età e genere, la probabilità di morire per un malato Covid-19 con pregresse patologie croniche è circa 3 volte quella di un malato di Covid-19 senza alcuna patologia: tra le patologie i rischi maggiori si osservano tra i pazienti con patologie neurologiche, renali o respiratorie.

MENO CASI GRAVI

La quota dei casi più gravi (identificati dai ricoveri in terapia intensiva) si è ridotta costantemente in Toscana (come in Italia) ed è adesso allo 0,4% nella nostra regione. “Questa riduzione – spiega l’Ars – sembra non dipendere dall’ampiamento progressivo dell’offerta dei tamponi che c’è stata fino all’inizio di aprile, e che potrebbe aver portato a identificare una quota maggiore di asintomatici. L’andamento in discesa si è confermato, inoltre, anche nei momenti in cui il sovraccarico ospedaliero ha insistito in alcune regioni italiane, anche se la Toscana si è parzialmente salvata da questo fenomeno. Sicuramente su questa riduzione può avere invece influito una maggiore conoscenza e utilizzo delle terapie che hanno impatto se utilizzate nei tempi precoci sulla malattia, permettendo ai soggetti lievi di non peggiorare il proprio stato clinico. Se non possiamo dire quindi che il virus sia meno aggressivo, possiamo sicuramente affermare che la quota di casi gravi diminuisce e che questo non è il mero risultato della percentuale dei nuovi casi che sta diminuendo”.

I TEMPI DI GUARIGIONE

L’Ars spiega poi che i tempi di guarigione da Covid-19 sono un tema fondamentale, non solo a livello dei meccanismi che regolano l’accertamento della negatività (dopo 15 gg negli asintomatici, per esempio con doppio tampone di negatività accertato), ma anche per una corretta interpretazione dei tempi di svuotamento dei reparti ospedalieri. “Le analisi condotte sui dati della Piattaforma dei casi toscani ci dice che i tempi di guarigione sono molto più lunghi di quello che leggiamo in letteratura: la media è 35 gg al di là degli stati clinici, e può arrivare ai 41 gg sui casi clinici gravi si legge – a oggi una corretta valutazione della prima riapertura non può arrivare a considerazioni conclusive: al di là della numerosità dei casi, che potrà oscillare nei prossimi giorni grazie al maggiore movimento delle persone e alla totale riapertura avvenuta, i parametri da tenere in considerazione per prendere decisioni sono innanzitutto l’emergere di eventuali nuovi focolai che andranno immediatamente intercettati, lo stato clinico dei nuovi casi e l’eventuale occupazione di posti letto ospedalieri in terapia intensiva, monitorando costantemente la gravità dei casi”.

 

        TUTTI I REPORT DELL’ARS TOSCANA

(Il Tirreno)

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