Sei sentenze del tribunale di Bari nei confronti di Fatto Quotidiano, Giornale, LIbero e Gli Amici del giornale d’italia: «Strumentalizzato contenuto intercettazione».
Il Tribunale civile di Bari, con sei diverse sentenze, ha condannato quattro testate giornalistiche e dieci tra direttori e giornalisti – tra i quali Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro, Peter Gomez e Francesco Storace – a risarcire l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola per complessivi 145mila euro
per averlo diffamato “strumentalizzando il contenuto di una intercettazione telefonica» con l’allora responsabile per i rapporti istituzionali dell’Ilva di Taranto Girolamo Archinà.
I giornalisti oggi condannati avrebbero attribuito a Vendola una risata collegandola ai morti di tumore a Taranto. I giornali sotto accusa sono Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Libero e Gli amici del Giornale d’Italia.
Nella telefonata, intercettata dagli inquirenti nel luglio 2010, Vendola si complimentava con Archinà per lo «scatto felino» con cui aveva strappato il microfono al cronista tv, che nel novembre del 2009 aveva chiesto al patron dell’Ilva Emilio Riva un commento sui morti di tumore a Taranto.
I sei procedimenti dinanzi al Tribunale civile di Bari, distinti ma paralleli, nascono tutti dalla pubblicazione sul sito web de Il Fatto Quotidiano, nell’autunno 2013, di «un video montato in modo suggestivo – spiega l’avvocato Francesco Tanzarella, che ha difeso Vendola con la collega Marica Bianco – modificandone il contenuto».
Dopo la pubblicazione di quel video “fu montata una violenta campagna mediatica e politica contro Vendola, allora presidente della Regione e presidente nazionale di Sel», dice in una nota Sinistra Italiana-Leu, affermando che “si trattò di un vero e proprio linciaggio, durato mesi e amplificato sui social media. Rilanciato anche da altri quotidiani».
Il Fatto Quotidiano, oltre a 50mila euro di risarcimento da pagare in solido con direttore e due giornalisti, è stato anche condannato alla rimozione del video dal sito web e alla pubblicazione della sentenza sul sito e sul giornale cartaceo.
(La Gazzetta del Mezzogiorno)
Ecco il comunicato stampa di Erasmo Palazzotto
Il tempo è galantuomo, rimette a posto tutte le cose
Conosco Nichi Vendola da tanti anni e so quanta passione e quanto amore ha messo nel governare e, permettetemi di dire, nel far rinascere la sua terra.
Nichi è il primo e forse l’unico politico italiano che ha provato ad affrontare seriamente una crisi complessa come quella dell’Ilva.
Si è battuto per tutelare contemporaneamente gli interessi del lavoro, dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Ha fatto approvare la legge anti-diossine più avanzata in Europa, ed è grazie a quella legge se oggi si hanno i dati che dimostrano l’impatto della produzione industriale sul territorio di Taranto.Probabilmente se avesse fatto come chi, prima e dopo di lui, di quel dossier non si è mai occupato, nel 2013 non avrebbe subito il violento attacco mediatico e politico durato mesi e amplificato sui social media da diversi quotidiani.
Oggi il Tribunale di Bari, con 5 distinte sentenze,
ha condannato “Il Fatto Quotidiano”, “Libero”, “Il Giornale”, “Il Giornale d’Italia”, Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro Francesco Storace, e altri giornalisti a risarcire Nichi Vendola del danno subìto a causa della campagna di diffamazione.
Resta aperto un processo che sono sicuro accerterà non solo la sua totale estraneità ai fatti contestati, ma anche lo straordinario impegno per la sua terra e per Taranto.
Il male si diffonde col vento. La Verità è capace di viaggiare controvento.