25 Novembre, 2024
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La Babele mondiale e Covid-19

Pubblichiamo un articolo di Claudio Cappabianca, de L’Agone, che analizza il caos di posizioni diverse che purtroppo si sono viste e sentite da piu’ parti sulla pandemia, le sue cause, il suo sviluppo, le azioni necessarie per contrastarla: una babele, appunto.

Purtroppo, molte materie scolastiche sono cadute in disgrazia o non hanno la dovuta rilevanza a causa di una non cultura imperante: tipici esempi la filosofia e la storia intesa non come una sequela di guerre, ma come genesi di complessità socio/economiche.

La famosa Torre di Babele, leggendaria costruzione evocata nel libro della Genesi dell’Antico Testamento, narra di una costruzione sfidante Dio, il quale si vendicò chiedendo ai suoi angeli di scendere sulla Terra e di confondere il linguaggio dei babilonesi, punendone l’arroganza.

Gianbattista Vico, nel tardo secolo 17°, teorizzò che gli uomini non posseggono le capacità per conoscere appieno il mondo fisico, ma solo la storia in modo scientifico, essendo loro gli artefici della storia ma non l’universo creato da Dio.

La pandemia attuale, ma non certo né la prima, né l’ultima che ci colpirà, ha messo in luce una serie di problematiche di non facile soluzione, ma soprattutto della confusione, ecco la Babele, in cui siamo precipitati. La soluzione di qualunque problema, che si vuole risolvere, richiede umiltà nel riconoscere i propri limiti conoscitivi, capire le cause, chiedere aiuto a persone e organizzazioni competenti, proporre adeguati rimedi, sorvegliare affinchè le soluzioni proposte siano realizzate.

Cosa ha messo in luce la crisi attuale?

La terra viene saccheggiata delle risorse in funzione dello sfruttamento per alimentare solo una parte della popolazione mondiale senza pensare ad un futuro che preveda una equa distribuzione delle ricchezze. Intere aree del pianeta vengono distrutte, la deforestazione dell’Amazzonia che nel corso di un anno ha colpito circa 10.000 km2 per costruire strade, esportare legnami pregiati, ma perdendo specie animali, eliminando etnie che si opponevano, il clima che cambia rapidamente, il Mediterraneo sempre più inquinato da un traffico marittimo non rispettante nessun divieto, il canale di Suez raddoppiato aumenta la quantità di acqua a temperatura maggiore e quindi la fauna ittica muta.

Una pletora di esperti, appartenenti anche a organizzazioni aventi titolo per fornire informazioni precise e qualificate, sono ospitati nei salotti televisivi dando ipotesi, soluzioni troppo spesso in pieno contrasto: è pur vero che il tema del Covid-19 non è conosciuto abbastanza, ma proprio per questo nel rispetto della scienza e della ricerca, dovrebbe essere posta maggiore attenzione a quanto si dice o come si affrontano tematiche complesse. Ecco perché si richiede umiltà e coordinamento. Invece, abbiamo una babele di organizzazioni o comitati che si sovrappongono senza nessun controllo e organicità: viene subito da chiedersi il perché sono necessari tanti comitati, quando esistono ministeri aventi medesimi compiti e competenze al loro interno.

Altro tema è il rapporto e l’equilibrio tra funzione pubblica e funzione privata: è sostenibile, quanto avvenuto nel corso degli ultimi trent’anni, lo smantellamento di settori che non possono rispondere semplicemente al concetto del profitto quali sanità, trasporti, istruzione, distribuzione dell’energia-acqua-rifiuti, dell’informazione? La sanità pubblica, triste esempio, è collassata, vedi tempi di attesa per esami anche vitali ha tempi di attesa biblici. Siamo alla fase 2-3, e mentre non è possibile accedere agli esami diagnostici in regime SSN, in molti casi posposti, è possibile effettuarli in regime privatistico: quale logica regola il sistema? Eppure i migliori risultati sono stati ottenuti negli ospedali pubblici altamente specializzati troppo spesso dimenticati. Ci siamo accorti della mancanza di dottori e del personale sanitario solo nel corso della crisi, questo avrà risonanza per il prossimo futuro?

Problema anziani e disabili: le case di riposo, sia RSA, sia RS, sono state fonti primarie di morti; abbiamo una popolazione che invecchia, ma nessun provvedimento viene preso in modo sistematico e che dia la possibilità di accesso a possessori di reddito medio-basso.

La babele purtroppo comunque non è sola italiana, ma dilaga anche nell’intero mondo, vediamo un’Europa divisa su quasi tutte le tematiche che prevedono solidarietà e visione comune, ma siamo stretti in una guerra commerciale tra occidente e oriente. La Comunità europea con l’allargamento a 27 stati molto differenti per storia, cultura, economia è sempre più vista non come unione di popoli ma solo unione monetaria. Esempio lampante, il sistema fiscale permette di avere sede in paesi europei che in altri casi sono definiti paradisi fiscali; ciò permette lo spostamento legale di lavoro creando sacche di disoccupazione cui i governi locali nulla possono rimediare. Viene da chiedersi quale occidente, visto che esiste un contrasto abissale tra CE e NAFTA (Stati Uniti, Canada, Messico) con inasprimento di dazi e obblighi di acquisto o non di prodotti che vanno dall’agro-alimentare all’acciaio. Se non bastasse occidente contro oriente: informatica, risorse di tutti i generi, però tutti uniti nello sfruttamento delle aree più povere del pianeta, ma ricche di risorse.

La babele vede questa volta uniti tutti nel sentenziare che i cambiamenti climatici non esistono, il virus può essere debellato facilmente assumendo anche con iniezioni di disinfettanti, o purtroppo dobbiamo morire tutti, parole di eminenti capi di stato.

Sarà necessario che i popoli tutti reagiscano a questa ondata di qualunquismo e di false informazioni, sovvertire il sistema economico in base a un maggiore equilibrio sociale nel rispetto della natura e della popolazione senza distinzione di etnia. Non è logico e lecito anteporre il proprio bisogno al bisogno altrui, perché investire importanti risorse economiche per armi sempre più sofisticate e non per curare malattie?

(Claudio Cappabianca – L’Agone)

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