25 Novembre, 2024
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Coronavirus nel mondo, la Nuova Zelanda si dichiara Covid- free. Oms: “Bene in Europa, ma a livello globale la situazione si aggrava”

Mappa aggiornata –

Evoluzione contagi

Mentre in America Latina si aggrava sempre di più il bilancio dei contagiati e delle vittime per il

coronavirus, con più di 82mila nuovi malati nelle ultime 24 ore, dalla Nuova Zelanda arriva una buona notizia: da oggi sono annullate tutte le misure restrittive che erano ancora in vigore per contrastare la diffusione dell’epidemia. Il governo ha dichiarato di aver sconfitto il virus, dopo che l’ultimo paziente positivo è stato considerato guarito. Restano però ancora chiuse le frontiere esterne.

Oms: “La situazione in Europa migliora, ma a livello globale sta peggiorando”

“Non è il momento per nessun Paese di staccare il piede dal pedale. Sebbene la situazione in Europa stia migliorando, a livello globale sta peggiorando” ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing sulla pandemia di coronavirus. Ghebreyesus ha sottolineato che “Quasi il 75% dei casi di ieri proviene da 10 Paesi, principalmente nelle Americhe e nell’Asia meridionale” aggiungendo che “Allo stesso tempo è incoraggiante che diversi Paesi vedano segnali positivi. La più grande minaccia ora è l’autocompiacimento”. Gli studi epidemiologici “mostrano che la maggior parte delle persone a livello globale può essere contagiata. Continuiamo a sollecitare una sorveglianza attiva per garantire che il virus non abbia una risalita, soprattutto perché in alcuni Paesi stanno iniziando a riprendere riunioni di massa di ogni tipo”

Austria, verso la riapertura della frontiera con l’Italia su base regionale

Il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg si dice “molto fiducioso” per quanto riguarda l’apertura del confine con l’Italia già nei prossimi giorni. “Questa settimana, forse già a metà settimana, potrebbe essere intrapreso un ulteriore importante passo verso la libertà di circolazione”, ha detto Schallenberg alla tv Plus 4. “Stiamo valutando un approccio regionale”, ha aggiunto. Per il momento sono ancora in corso le consultazioni degli esperti.

Nuova Zelanda, la gioia della premier

La premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha confessato di aver danzato di gioia nel suo soggiorno quando ha avuto la conferma della notizia. Ardern ha dichiarato che il distanziamento sociale e il divieto di assembramento non sono più necessari nel Paese. “Crediamo di aver elminiato la trasmissione del virus in Nuova Zelanda per ora”, ha detto durante l’annuncio trasmesso in tv. Con una popolazione di 5milioni di persone, la Nuova Zelandsa ha registrato in totale 1.154 casi di covid-19 e 22 decessi. Nessun nuovo contagio è stato registrato negli ultimi 17 giorni .

Boom di contagi in America Latina

Ancora un aumento dei contagi della pandemia da coronavirus in America Latina: nelle ultime 24 ore ci sono stati 82.526,  il totale arriva a 1.320.823 casi. In aumento anche i morti, a 65.585 (+1.488). È quanto emerge da una statistica dell’Ansa sulla base dei dati di 34 nazioni e territori latinoamericani.

Fra le polemiche per la sospensione da parte del ministero della Sanità della comunicazione ufficiale dei casi totali dall’inizio della pandemia, il maggior numero di contagi si registra in Brasile con  691.758 (+18.912) casi e 36.455 (+525) decessi. Da rilevare che queste cifre, fornite dalle autorità brasiliane negli ultimi due giorni, sono inferiori a quelle precedenti.

Anche il  Perù  continua ad avere una forte crescita dei casi di contagio a 196.515 (+4.700) e minore di morti, che sono 5.465. Segue il Cile, che pure ha avuto un forte incremento di contagiati a 134.150 (+6.400) e anche di vittime fatali giunte a 2.190 (+650).

Fra i paesi latinoamericani con più di 5.000 contagi vi sono Messico (117.103 e 13.699), Ecuador (43.120 e 3.621), Colombia (38.149 e 1.265), Repubblica Dominicana (19.195 e 536), Argentina (22.020 e 656), Panama (16.004 e 386), Bolivia (13.358 e 454), Guatemala (6.792 e 230) e Honduras (6.155 e 250).

Focolaio in una miniera in Polonia

La Polonia ha registrato un forte aumento delle infezioni da coronavirus durante il fine settimana, in particolare in una miniera di carbone della Slesia, nel Sud del Paese. Nella zona sono più di quattromila gli addetti ai pozzi di carbone che sono risultati positivi al virus, ma l’attività, ritenuta indispensabile per l’economia polacca, non è stata bloccata, nonostante il riscio di contagio sia elevato. Dal 18 maggio tutte le miniere sono state riaperte.

Brasile, Bolsonaro: “Esiste un piano per delegittimarmi”

Dopo le polemiche per la sospensione da parte del ministero della Sanità della comunicazione ufficiale dei casi totali dall’inizio della pandemia e l’accusa rivolta a Jair Bolsonaro di nascondere l’entità dell’emergenza, il presidente brasiliano, ha denunciato un presunto piano per indebolire il suo governo. “Forze affatto occulte, sostenute da alcuni media, interferiscono sul Presidente per delegittimarlo o per minare la governabilità”, ha scritto oggi Bolsonaro sui social. Il capo dello Stato ha poi ribadito le sue perplessità sulla decisione dei governatori di imporre restrizioni contro il Covid 19 senza misurare le conseguenze economiche derivanti dal lockdown. Il premier ha ricordato di aver “stanziato centinaia di miliardi di reais per combattere il virus e prevenire la disoccupazione”.. Il Brasile, dopo gli Stati Uniti, è il paese più colpito dal virus per numero di contagi che sono più di 691.758 (+18.912) con 36.455 (+525) decessi. Queste cifre, fornite dalle autorità brasiliane negli ultimi due giorni, sono inferiori a quelle precedenti.

I Paesi più colpiti

In tutto il mondo la pandemia ha ucciso almeno 400.346 persone al suo esordio a dicembre in Cina, secondo un rapporto compilato da AFP. Gli Stati Uniti sono il paese più colpito in termini di numero di decessi e casi, con 110.482 morti per 1.938.842 casi ufficiali. A seguire il Regno Unito (40.542 morti), il Brasile (35.930 morti), l’Italia (33.899 morti) e la Francia (29.155 morti). Il principale responsabile della sanità pubblica in Canada ha espresso preoccupazione per le conseguenze della pandemia del nuovo coronavirus sulla salute mentale dei suoi concittadini e per il fatto che molti di loro hanno aumentato il consumo di alcol e cibo spazzatura.

In Pakistan oltre 100mila casi

Cresce anche in Pakistan il numero dei contagi: l’ultimo bilancio parla di più di 100.000 casi. Nonostante ciò, le autorità hanno iniziato ad allentare le misure imposte per contenere la diffusione del virus. Secondo i dati riportati stamani dal giornale Dawn, i casi confermati sono 103.671, con 34.355 persone guarite dopo aver contratto l’infezione e 2.067 decessi. In 24 ore, sottolinea l’agenzia Dpa, sono stati accertati almeno 4.728 nuovi casi e 65 morti. Sono più di 5.000 le persone ricoverate in ospedale. Non mancano le accuse per il governo da parte di esperti e leader dell’opposizione, ma il premier Imran Khan ha escluso un altro lockdown totale. “Il coronavirus è stato deliberatamente diffuso in Pakistan”, ha accusato sabato Bilawal Bhutto Zardari, leader del Ppp al potere nella provincia del Sindh.

Cipro apre frontiere, ma non all’Italia

Le frontiere di Cipro riaprono per 13 Paesi, ma non per l’Italia. Stando a quanto riferisce l’emittente televisiva di Stato Rik, i visitatori provenienti da Germania, Austria, Grecia, Israele, Bulgaria, Finlandia, Slovacchia, Slovenia, Lituania, Norvegia, Danimarca e Ungheria non verranno più messi in quarantena al loro arrivo. Rimane però in vigore fino al 20 giugno la richiesta di esibire all’arrivo sull’isola un test recente del covid-19 con risultato negativo. Inoltre se un visitatore risulterà contagiato mentre si trova a Cipro dovrà pagare di tasca propria i trattamenti medici. Altri paesi – fra cui Svizzera, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Croazia – dovrebbero essere aggiunti alla lista d’ingresso il 20 giugno, se la situazione epidemiologica non peggiorerà.

Mosca da domani lancia la Fase 3

Mosca da domani lancia la Fase 3, con una serie di aperture che di fatto decretano la fine del lockdown. Lo ha annunciato il sindaco di Mosca Serghei Sobyanin sul suo sito. “Mosca ritorna alla normalità”, ha detto il sindaco presentando il piano. In particolare, dal 9 giugno tutti i residenti della capitale potranno uscire di casa senza pass digitali e visitare i luoghi pubblici che già hanno riaperto i battenti. La Russia è pronta anche a riaprire parzialmente i confini. Lo ha annunciato il primo ministro Mikhail Mishustin. Ai cittadini russi sarà permesso viaggiare all’estero per motivi di lavoro e di studio, per ricevere cure mediche o per prendersi cura dei parenti. Agli stranieri sarà permesso entrare nel Paese per motivi di salute o per far visita ai familiari.

Record di contagi in India

Impressionante la crescita dei contagi in India: nelle ultime 24 ore si è registrato un record di 9.983 nuovi casi di coronavirus, portando così a 256.611 il totale dei contagiati nel Paese. Lo riferisce il ministero della Sanità di Nuova Delhi, mentre è salito a 7.135 il numero delle vittime, 206 in più rispetto a ieri. Sono invece 124.094 le persone giudicate guarite dalle autorità sanitarie, ovvero un 48,36 per cento dei malati. E nello stato indiano nello stato indiano di Maharashtra si registra un altro triste record: sono 85.975 i casi di Covid-19, più contagi che in tutta la Cina (83.040), primo Paese al mondo a fare i conti con l’epidemia. I dati comunicati dalle autorità sanitarie indiane e riportati stamani dalla stampa locale parlano anche di 3.060 decessi solo in questo stato dell’India occidentale. Mumbai, capitale dello stato di Maharashtra con una popolazione di 18,4 milioni di persone, è la città indiana più colpita dalla pandemia, con 48.744 contagi accertati e 1.638 decessi.

Cina, test obbligatori per otto categorie di lavoratori

In Cina, Paese dal quale si è manifestata l’epidemia, i test per la Covid-19 saranno obbligatori per otto categorie. Lo ha annunciato la Commissione sanitaria nazionale. I test basati sugli acidi nucleici, riporta la Cgtn, saranno obbligatori per persone che sono state a stretto contatto con pazienti Covid-19, come infermieri, parenti o personale di assistenza, pazienti ricoverati con febbre e staff medico. Saranno obbligatori, riferisce la tv, anche per i “passeggeri in arrivo” nel Paese asiatico, così come per chi lavora alle frontiere, nelle carceri e nelle istituzioni di assistenza sociale.

(La Repubblica)

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