28 Dicembre, 2024
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Assiom-Forex, operatori ottimisti su borse e spread

Dopo la gelata dei mesi peggiori della pandemia, Piazza Affari guarda ora con un atteggiamento decisamente più positivo alle prospettive dei prossimi sei mesi.

Lo rivela il sondaggio di maggio condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. Secondo il 75% degli operatori infatti la borsa di Milano è avviata su un trend rialzista che secondo il 12% sarà molto forte, con guadagni superiori al 10%. A paragone un mese fa rialzi erano attesi dal 54% degli operatori con un 13% di super-ottimisti. Cala di conseguenza in maggio la percentuale dei pessimisti che sono ora solo il 6% (con un 3% di operatori che si attende un calo superiore al 10%) mentre un mese fa ribassi erano attesi dal 27% degli operatori. Rimane invece stabile al 19% la

rappresentanza di quanti si attendono mercati stabili, una definizione che include variazioni massime del 3% tanto al rialzo quanto al ribasso. ¨Il rientro graduale alla normalità in seguito a due mesi di lockdown sembra procedere al momento senza intoppi contribuendo a mantenere alta la fiducia degli operatori finanziari sul fatto che la ripresa economica possa procedere ad un ritmo più sostenuto del previsto – spiega il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio – Supportati da questo cauto ottimismo, oltre che dall’appoggio finanziario proveniente non solo dalla Bce ma anche da un eventuale pacchetto europeo di sostegno da 750 miliardi di euro, la maggior parte degli operatori finanziari si è espressa favorevolmente circa il proseguimento del rally borsistico nei prossimi sei mesi¨.

Pil in ripresa nel II semestre per 54% operatori

Dopo il crollo del prodotto interno lordo registrato nel primo trimestre (e in attesa del dato sul secondo), l’economia italiana dovrebbe ritrovare la strada della crescita già nel terzo trimestre. Ne è convinto il 25% degli operatori che ha preso parte al sondaggio mentre per un ulteriore 29% il segno della crescita farà ritorno solo nel quarto trimestre. Nel complesso dunque il ritorno alla crescita nel secondo semestre è messo in preventivo dal 54% degli operatori sebbene la variazione per l’intero 2020 sarà
inevitabilmente negativa. Secondo le ultime proiezioni diffuse dall’Istat questa mattina, il pil italiano dovrebbe accusare un calo dell’8,3% nel 2020 per poi salire del 4,6% nel 2021. Lo scenario del 2021 per un ritorno alla crescita è quello a cui guarda il 46% degli operatori Assiom Forex che rimane poco convinto che si possa avere una significativa accelerazione delle attività economiche già nel secondo semestre nonostante la fine delle misure di lockdown

Spread: per 90% operatori stabile sotto i 200 punti

Per la stragrande maggioranza degli operatori Assiom Forex i momenti di maggiore tensione per lo spread sembrano essere alle spalle. Va rilevato che il sondaggio è stato chiuso prima che la Bce annunciasse la decisione di aumentare di 600 miliardi a 1350 miliardi di euro la dotazione del programma pandemico di acquisti e di allungarne la durata ad almeno giugno 2021, mossa che ha consentito un’ulteriore attenuazione delle tensioni sul mercato del debito sovrano soprattutto a beneficio dei titoli di stato italiani. Il sondaggio cattura comunque già una maggiore fiducia sui prossimi movimenti dello spread se è vero che per il 17% degli intervistati lo spread è destinato a scendere fra i 100 e i 150 punti (da 9%) mentre per un ulteriore 73% continuerà ad oscillare fra i 150 e i 200 punti. In totale dunque per il 90% degli operatori Assiom Forex è improbabile uno sforamento durevole di quota 200 punti mentre un mese fa questa percentuale era al 79%. Scende di conseguenza al 10% dal 21% la percentuale di quanti non escludono un nuovo balzo dello spread oltre quota 250 punti.

Cambi: 56% prevede status quo sull’euro/dollaro

Il mercati dei cambi non dovrebbe far registrare grandi scossoni nell’arco dei prossimi sei mesi. E’ quanto prevede il 56% degli operatori (un mese fa erano il 59%) mentre un rialzo dell’euro è atteso invece dal 30% di quanto hanno preso parte al sondaggio (un mese fa erano il 29%). Ribassi sono messi in conto invece dal 14% degli operatori, contro il 12% di aprile. Sul mercato dei cambi peseranno da una parte le misure straordinarie di politica monetaria varate sia dalla Bce in Europa che dalla Fed negli Stati Uniti ma anche la tempistica di uscita dalle misure di lockdown e di ripresa delle attività economiche a livelli pre-covid. Resta dunque un alto grado di incertezza per il mercato dei cambi anche se appaiono improbabili drastiche variazioni degli attuali rapporti di forza.

(Il Sole24Ore)

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