La Lombardia aveva autorizzato uno stoccaggio del 20% in più rispetto al consueto
In epoca di Covid, la Regione Lombardia ha fatto due ordinanze, il primo aprile e il 29 maggio, per prevedere l’autorizzazione in deroga allo stoccaggio del 20 per cento in più di rifiuti alle società di smaltimento e stoccaggio. Un incremento che non è accompagnato dall’aumento della fideiussione garantita da queste aziende per coprire eventuali danni ambientali causati dall’attività.
A denunciare la decisione della giunta lombarda, nel corso di un’audizione alla Camera sul tema «Covid 19 e gestione rifiuti», è il procuratore aggiunto Alessandra Dolci, a capo della Direzione distrettuale antimafia milanese. «La scelta della Regione ci ha lasciati perplessi – dice il magistrato – perché non si giustifica con l’emergenza sanitaria in corso. Con il lockdown, infatti, la quantità di rifiuti prodotti in realtà è diminuita».
Nel corso dell’audizione il capo della Dda lancia anche l’allarme sull’interesse della ‘ndrangheta di «fare affari con il Covid».
La mafia punta alle attività di sanificazione dei locali e delle strade e al fiorente smaltimento di rifiuti sanitari.
Tanto che, come aveva anticipato sulle pagine de La Stampa, le indagini in corso mostrano che «la criminalità è alla ricerca di società pulite già in possesso di autorizzazioni al trattamento stoccaggio di rifiuti da rilevare o in cui inserirsi, perché ritiene che si tratti di una importante opportunità di guadagno». Un business che permette di allargare i loro interessi commerciali.
E di preoccupante c’è anche «l’interesse per il traffico di rifiuti transfrontaliero, soprattutto verso i Paesi dell’Est», come ha già rivelato un’indagine ancora in corso e sotto segreto istruttorio. Nel corso degli accertamenti sono state già sequestrate 815 tonnellate di rifiuti su un treno di 17 vagoni diretto in Bulgaria. Fondamentale, per il magistrato che da tempo indaga sul traffico illecito dei rifiuti, è la prevenzione. Tanto che, dopo che è stato aperto «un tavolo in prefettura, nel corso del quale è stata effettuata la mappatura siti dismessi e a rischio, negli ultimi tempi, gli incendi di rifiuti a Milano sono stati praticamente nulli».
(La Stampa)