Salvati nei giorni scorsi dalla Sea Watch 3 della omonima Ong tedesca
PORTO EMPEDOCLE (AGRIGENTO). Trascorreranno la quarantena sulla Moby Zazà, il traghetto noleggiato dal governo italiano per accogliere con le procedure anti-Covid i migranti dopo il loro sbarco, le 211 persone salvate nei giorni scorsi dalla Sea Watch 3 della omonima Ong tedesca. La nave, che già da ieri mattina navigava in attesa davanti alle coste dell’Agrigentino, ha ricevuto ieri sera il via libera dall’Mrcc di Roma (la sala operativa della Guardia costiera) e stamattina intorno alle 10,30 è entrata nel porto di Porto Empedocle dove in banchina c’era già la Moby Zazà. Prima di avviare le procedure di trasferimento, però, sono stati effettuati tamponi anti-covid su alcuni migranti che hanno la febbre, non si sa di che natura, casi segnalati alle autorità sanitarie di Porto Empedocle dallo stesso medico di bordo della Sea Watch 3.
La Ong ha diffuso una nota nella quale sottolinea che «una nave non può essere considerata un porto sicuro».
«Ci auguriamo che questa misura – scrive Sea Watch – non sia stata assunta per giustificare l’esistenza del decreto emanato lo scorso 7 aprile, con cui l’Italia dichiarava di non qualificarsi temporaneamente come un porto sicuro, limitatamente alle navi battenti bandiera straniera che avevano effettuato soccorsi al di fuori della propria area di competenza». I 211 migranti sono stati recuperati nelle zone Sar (aree di ricerca e soccorso) di Libia e Malta tra il 17 e il 18 giugno.
Nell’hotspot di Pozzallo, per la quarantena, ci sono da ieri sera i 67 migranti sbarcati dalla Mare Jonio, la nave della Ong italiana Mediterranea Saving Humans che li aveva recuperati da una barca in avaria appena il giorno prima. A differenza del personale di tutte le navi Ong che hanno operato in questi mesi di pandemia, per gli operatori della Mare Jonio non è previsto un periodo di quarantena a bordo delle nave. «Già alla partenza da Trapani avevamo predisposto un protocollo anti-Covid molto rigoroso, rafforzato con le norme internazionali previste per la navigazione – spiega Beppe Caccia, armatore della Mare Jonio – l’equipaggio ha sempre indossato dispositivi di protezione individuale del tipo usato negli ospedali e inoltre ai migranti sono stati forniti indumenti in kit sanificati. Per questo, la Sanità marittima di Pozzallo ha riconosciuto che non è necessaria la quarantena per il nostro personale e nei prossimi giorni la nave riprenderà il mare».
Con la Sea Watch 3 ferma a Porto Empedocle e la Mare Jonio a Pozzallo, attualmente nel mare davanti alla Libia non ci sono navi umanitarie.
Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la Ocean Viking di Sos Mediterranee, che partirà lunedì mattina da Marsiglia dopo mesi di stop. Tuttavia, le condizioni del mare in queste ore non lasciano pensare a partenze di massa come avvenuto all’inizio della settimana quando è stato calcolato che almeno 800 persone hanno tentato la traversata del Mediterraneo centrale per l’Europa. Il mare dovrebbe tornare calmo solo tra martedì e mercoledì. Ieri, però, si è avuta notizia di un altro naufragio davanti alle coste della Libia: tre i cadaveri recuperati e 19 le persone salvate dai pescatori che erano in quel tratto di mare anche se poi, arrivati a terra, i naufraghi sono stati trasferiti in un centro di detenzione non ufficiale, come ha fatto sapere l’Oim. Non si sa quanti altri migranti fossero sulla barca e, dunque, quanti altri abbiano perso la vita.
(La Stampa)