Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato Acqua Pubblica Lago di Bracciano sulla cessione del Sevizio idrico Integrato ad ACEA-ATO2
Perché non è possibile realizzare ora la cessione ad ACEA-ATO2 del Servizio Idrico Integrato di Anguillara Sabazia
Siamo, purtroppo, molto probabilmente, al termine di una vicenda che si protrae ad Anguillara da 15 anni: la cessione della “gestione dell’acqua” ad ACEA.
Non vogliamo ripercorrere le varie fasi di questa lunga e travagliata storia: ricordiamo soltanto che tutte le Amministrazioni, di centro sinistra e centro destra, da quella Minnucci fino a quella Pizzorno, hanno costantemente agito per mantenere al Comune la gestione del servizio, opponendosi in ogni modo alle sempre pù insistenti – e, nel tempo, sostenute dalla legislazione nazionale – iniziative di ACEA di accaparrarsi un servizio assai appetibile per gli interessi di una SpA che aspira ad assumere il controllo del settore in un territorio sempre più vasto.
Non è un mistero che durante il governo Renzi sia stato dato un forte impulso alla privatizzazione di importanti servizi, secondo la convinzione che la concentrazione nelle mani di pochissime grandi aziende avrebbe contribuito a razionalizzare il sistema: per l’acqua si pensava a 5 Multiutility, con ACEA destinata a gestire l’Italia centrale e anche altri territori in accordo con altri colossi.
ACEA quindi ha continuato a pretendere la cessione dal Servizio da parte dei vari Comuni che ancora non l’avevano fatto, nonostante i referendum del 2011 avessero sancito inequivocabilmente, per volontà del popolo italiano, che la gestione dell’acqua dovesse essere sottratta al controllo dei privati ed alle logiche di mercato. Nel Lazio, per di più, sotto la spinta dei movimenti dell’acqua, è stata approvata la legge 5/2014 che, dopo modifiche resesi necessarie per aggirare l’opposizione governativa, stabilisce i criteri di gestione dell’acqua nel Lazio in conformità (abbastanza) con l’esito referendario. Legge che è ancora inapplicata, per volontà di Zingaretti, ma che comunque sancisce principi fondamentali in linea con il risultato referendario.
Dopo opposizioni e contenziosi vari, portati avanti insieme alle associazioni, diversi Comuni hanno deciso di cedere, tranne alcuni che hanno continuato a resistere, Anguillara compresa.
L’ultima amministrazione di Anguillara ai primi di Dicembre 2018 ha deciso di soccombere, e per delibera del Consiglio comunale, votata solo dai consiglieri M5S, è stata sancita la cessione del Servizio ad ACEA.
Il Comitato Acqua Pubblica Lago di Bracciano ha criticato duramente questa scelta, anche nel corso di un acceso incontro pubblico organizzato dall’Amministrazione per spiegare le ragioni della decisione, durante il quale è stato chiesto ancora di resistere così come stava facendo il Comune di Ladispoli. Niente, la decisione era presa.
L’anno 2019 è trascorso senza che si firmassero gli atti definitivi fra Comune e ACEA-ATO2, per la necessità di concordare tutti gli aspetti tecnici (personale interessato, consistenza degli impianti, ecc..), e perché tutto sommato ad ACEA interessava aver conseguito il risultato “politico” che le permetteva di dimostrare il proprio “monopolio di fatto” in tutta la città di Roma Metropolitana.
Oggi il Commissario si trova di fronte ad una decisione consiliare che oggettivamente non può rivedere, riconsiderare; per il suo ruolo deve soltanto dargli seguito, ma può comunque decidere i tempi e i modi di attuazione.
Pertanto, dal momento che tutte le forze politiche rivendicano il ruolo decisionale finale, che comporta sì scelte tecniche ma anche politiche ed economiche che avranno conseguenze per lungo tempo, e che il nostro Comitato, insieme ad altre associazioni, pretende trasparenza e partecipazione:
chiediamo al Commissario Dott. Gerardo Caroli di operare con atti di “gestione ordinaria”, lasciando alla futura amministrazione la contrattazione finale con ACEA e la firma del relativo contratto.
Il Comitato Acqua Pubblica Lago di Bracciano continuerà ad operare per il rispetto dell’esito referendario:
- a livello nazionale, affinchè il Parlamento approvi la proposta di legge che lì giace da svariati anni;
- nel Lazio, affinchè la giunta Zingaretti adotti le decisioni (definizione degli ambiti di bacino e delle regole attuative della legge) indispensabili alla applicazione della legge 5/2014;
- ad Anguillara, affinchè la gestione dell’acqua sia sottratta alla logica del mercato, venga istituita una commissione “di monitoraggio e controllo” che consenta ai cittadini di svolgere un ruolo attivo nei prossimi mesi ed anni, e affinchè si superi il monopolio di ACEA-ATO2.
Anguillara Sabazia, 23 Giugno 2020