Fiat Chrysler perde un quarto dei volumi nel mese – In Europa la Francia riparte mentre Acea prevede vendite in calo del 25% nel 2020 e chiede misure straordinarie
Giugno limita i danni rispetto ai mesi precedenti ma resta crisi profonda nel settore dell’auto in Italia. Il mese scorso ha segnato il 23,1% delle immatricolazioni in meno rispetto ad un anno fa e ha chiuso a quota 132.457 unità, mentre da inizio anno il calo è di oltre il 46%. Manca all’appello mezzo milione di autovetture nuove, con un mercato per l’Italia di fatto dimezzato. Tutto questo mentre la Commissione Bilancio della Camera sta andando avanti nel dibattito sugli emendamenti dal Decreto Rilancio e sulla eventuale ampliamento della platea dei bonus per l’acquisto di autovetture.
Secondo il Centro Studi Promotor diretto da Gian Primo Quagliano nei primi sei mesi dell’anno il settore ha avuto una perdita di fatturato di circa 9 miliardi con un danno diretto anche per l’Erario stimato in quasi 2 miliardi di gettito solo per l’Iva. «Mi sembra che i dati confermino la necessità – sottolinea Quagliano – che vengano varati al più presto incentivi anche per chi rottama auto di oltre 10 anni ed acquista vetture nuove ad alimentazione tradizionale, oltre che elettrica».
Il risultato in Italia contrasta con la ripresa delle vendite in Francia, dove le immatricolazioni il mese scorso sono state l’1,2% in più dello stesso periodo di un anno fa. Grazie anche alle misure messe in campo dal Governo Macron. In Italia al contrario le vendite sono condizionate anche dall’attesa di eventuali misure a sostegno del comparto al vaglio del Parlamento.In questo contesto di mercato Fiat Chrysler perde 10mila immatricolazioni nel mese, con un calo del 25%, vendite sostanzialmente dimezzate da inizio anno e una quota di mercato che scende dal 24,6 al 23,7. Tutte negative le performance dei principali brand nel mese, con poche eccezioni tra cui Volvo e Porche, che crescono nelle vendite, accanto a Mazda, Seat e Skoda (Gruppo Volkswagen) che mantengono i volumi rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
La crisi del mercato auto in Italia rimanda ad una situazione difficile anche in Europa.
L’Acea, l’Associazione dei produttori auto europea, ha previsto per il 2020 un calo delle immatricolazioni del 25 per cento. Un quarto mercato dunque e‘ destinato ad andare in fumo quest’anno, con un impatto sulla rete industriale che rischia di diventare pesante. In valore assoluto, la stima è di perdere volumi per almeno 3 milioni di autovetture, rispetto ai 12,8 milioni di immatricolazioni registrate l’anno scorso, a quota 9,6 milioni.Con questi numeri l’Europa dell’auto torna al 2013, dopo sei anni di contrazione sul mercato innescata dalla crisi del 2008. L’auspicio dei vertici della filiera automotive in Europa è che i Governi nazionali e la Commissione europea possano mettere in campo misure in grado di contrastare il trend negativo. Interventi necessari, dice l’Europa, per limitare i danni sul tessuto industriale e sull’occupazione in un settore che conta quasi 14 milioni di lavoratori compreso indotto e servizi.
(Il Sole24Ore)