25 Novembre, 2024
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Coronavirus: Si indaga sulle polmoniti di Alzano, il Veneto frena

In Italia sono tornati a salire i contagi: sono 187 i nuovi contagiati di Coronavirus, in aumento rispetto al 30 giugno quando erano stati 142. Di questi, 109 casi sono in Lombardia, il 58,2% del totale in Italia. Il numero totale dei casi sale così a 240.760. Le vittime nelle ultime 24 ore sono invece 21, in lieve calo rispetto alle 23 di martedì. Complessivamente sono 34.788, secondo i dati del ministero della Salute i decessi. E rimane l’attenzione sui focolai: nel Casertano, in particolare, sono 79 i positivi, tutti collegati al caso registrato a Mondragone. Nella cittadina del litorale casertano risiede la maggioranza dei positivi, oltre una sessantina; di questi 43 dimorano nei palazzi ex Cirio, epicentro del focolaio, gli altri 18 all’esterno, e resteranno in quarantena domiciliare per due settimane. Inoltre, è stata anche chiusa l’azienda agricola di Falciano del Massico, sempre nel Casertano, dove sono risultati contagiati dal Coronavirus 27 lavoratori, collegati al focolaio dei palazzi ex Cirio.

Si indaga sulle polmoniti di Alzano

I 110 casi di polmonite “non classificabili” registrati tra novembre e gennaio all’ospedale di Alzano (Bergamo), sono all’esame della Procura di Bergamo che sta indagando sugli effetti devastanti della diffusione del coronavirus nella provincia tra le più martoriate in questi mesi di pandemia. Che davvero, però, abbiano una relazione con il Codiv19 è ancora tutto da stabilire. Lo dice l’Ast di Bergamo la quale scrive, a seguito dell’interrogazione di un consigliere regionale che “gli esiti del lavoro sui ricoveri “consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche tali da produrre il sospetto di una presenza precoce di ricoveri per polmoniti da Sars Cov” nella provincia di Bergamo nei mesi di dicembre e nel bimestre gennaio e febbraio 2020″. Altro dubbio nasce dagli esiti degli accertamenti del professore Andrea Crisanti, professore di Microbiologia e microbiologia clinica a Padova e proprio consulente dei pm di Bergamo nell’inchiesta sulla chiusura e riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale di Alzano dopo la scoperta di due persone affette da Covid-19. che poi morirono, e sulla mancata applicazione della zona rossa in Valseriana. Il professore non si pronuncia sui 110 casi di Alzano ma con le sue strutture è riuscito a stabilire che nessuno dei oltre tremila casi di polmonite che si sono verificati in Veneto tra ottobre e gennaio “ha evidenziato la presenza del Covid”. Gli accertamenti compiuti da Crisanti, sono stati eseguiti facendo prima un tampone ‘generico’ al paziente per stabilire la diagnosi, che è stato conservato, poi un secondo, finalizzato a individuare specificamente la presenza del virus. Nessuno dei 3mila casi ha avuto esito positivo.

Oms, Italia-Spagna hanno ribaltato situazione spaventosa

“Italia e Spagna hanno riportato l’epidemia Covid-19 sotto controllo con una combinazione di leadership, umiltà, partecipazione attiva di ogni membro della società e attuando un approccio globale. Entrambi i Paesi hanno affrontato una situazione spaventosa, ma l’hanno ribaltata”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, come riporta su Twitter l’account ufficiale dell’organizzazione.

Usa comprano produzione trimestrale remdesivir

L’amministrazione americana si è assicurata quasi l’intera produzione trimestrale del farmaco remdesivir prodotto dalla società statunitense Gilead Sciences: lo riporta la Bbc. Come è noto, l’antivirale era stato studiato inizialmente contro Ebola, ma il suo uso è già stato approvato dalle autorità americane per il trattamento contro il Covid-19 e la settimana scorsa anche l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha dato il proprio assenso, che dovrà essere ora ratificato dalla Commissione Europea. Il presidente Donald Trump ha firmato un accordo “straordinario” con la Gilead per 500.000 dosi di remdesivir, ha reso noto in un comunicato il dipartimento della Sanità. Si tratta dell’intera produzione della Gilead per il mese di luglio, del 90% della produzione di agosto e del 90% di quella di settembre. Un ciclo di trattamento con questo farmaco richiede in media 6,25 fiale.

(Ansa)

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