24 Novembre, 2024
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Il nuovo Ponte di Genova non sarebbe a norma: e gli addetti ai lavori lo sapevano dall’inizio

LO SDEGNO DE L’AGONE.

Gli addetti ai lavori sarebbero già stati al corrente di alcune criticità, ma per finire in fretta le opere di ricostruzioni avrebbero taciuto a riguardo.

Per questa ragione il limite sul nuovo viadotto, costruito dopo il crollo del ponte Morandi, il limite di velocità potrebbe essere abbassato a 70 chilometri orari in direzione

Per percorrere il nuovo viadotto sul Polcevera, ricostruito dopo il crollo del ponte Morandi nello scorso agosto del 2018, gli automobilisti potrebbero essere costretti a rispettare un limite di velocità fissato a 70 chilometri orari in direzione di Savona.

Una regola, come spiega il Sole 24 Ore, dovuta al fatto che il tracciato sarebbe fuori norma. A quanto riporta il quotidiano di Confindustria, gli addetti ai lavori erano già al corrente di alcune criticità, ma per finire in fretta le opere di ricostruzioni avrebbero taciuto a riguardo. Sul ponte Morandi il limite era fissato a 90 chilometri orari: ora si dovrà attendere il collaudo di agibilità per conoscere ufficialmente i nuovi limiti.

Ma quali sarebbero queste criticità riscontrate?

Trattandosi di una ricostruzione totale, il nuovo viadotto dovrebbe fare riferimento alle norme geometriche di costruzione di nuove strade contenute nel Dm Infrastrutture risalente al novembre 2001. Ciò significa che il ponte avrebbe dovuto avere una forma leggermente serpentina, per garantire delle curve dolci e in ultima istanza maggiore sicurezza per gli automobilisti. Invece rispecchia quasi completamente il vecchio rettilineo raccordato da curve molto strette che è stato costruito nel 1967. Per questa ragione, per garantire comunque gli standard di sicurezza richiesti, si potrebbero abbassare i limiti di velocità, stendendo allo stesso tempo un asfalto ad alta aderenza.

Il problema più grosso è rappresentato specialmente dalla curva subito dopo il viadotto, in direzione Savona.

Già a febbraio dell’anno scorso questa criticità era stata evidenziata da Italferr al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. A marzo 2019 la stessa Aspi aveva affermato che i progetti per il nuovo ponte non fossero conformi alla normativa, ma il Consiglio non aveva preso posizione in merito. Secondo il Sole 24 Ore per “non dare appigli a nuovi contenziosi da parte di Aspi”.

(Fanpage)

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Ci auguriamo che quanto si legge oggi sul ponte di Genova venga smentito, o quanto meno ridimensionato fortemente.
Non vogliamo credere che, dopo tutto quello che è successo, ci si possa trovare di fronte ad una ennesima, gravissima, ingiustificabile situazione che evidenzia il degrado del nostro “sistema Italia”.
O si ammoderna veramente, in profondità, la pubblica amministrazione e tutto il “sistema Paese”, oppure siamo destinati al declino.
E la voglia di lasciare l’Italia, la nostra “Patria”, sarà inarrestabile: i “vecchi”, per vivere in maniera “decente”, i ragazzi – spinti da genitori e nonni – per un futuro degno
L’agone

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