Prima c’era stato Augusto Heleno (Gabinetto di sicurezza istituzionale), poi Bento Albuquerque (ministro delle Miniere ed Energia), nonché il segretario alla Comunicazione della Presidenza, Fabio Wajngarten. Ma ora, alla schiera dei ministri del Brasile risultati positivi al Coronavirus si aggiunge anche quello della Cittadinanza, Onyx Lorenzoni, che sui social ha riferito di essere stato contagiato. Nonostante il responso della scienza, Lorenzoni ha deciso di seguire la linea del presidente Bolsonaro – in quarantena dal 7 luglio dopo avere contratto l’infezione – e di assumere un antiparassitario e l’idrossiclorochina, antimalarico sconsigliato dalla maggior parte dei medici contro il Covid-19.
Il dibattito sulla clorochina
“Il futuro dirà se questo medicinale è efficace o meno. Per me lo è stato, quindi gli riconosco il merito”, ha detto il capo di Stato la notte scorsa durante una diretta sui social.
“E se dovesse risultare valido, molte persone hanno detto il contrario, persone con responsabilità. Quindi la storia dirà chi aveva ragione”, ha aggiunto, criticando i detrattori del farmaco, la cui efficacia contro la malattia è tutt’altro che unanime tra gli scienziati ed è sconsigliata anche dall’Oms. A confermare che il farmaco non è efficace contro l’infezione, e addirittura potrebbe peggiorarla, c’è uno studio pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, secondo cui l’antimalarico che aveva suscitato grandi speranze – reso celebre dalle parole del presidente Usa Donald Trump – non ha mostrato benefici nei pazienti con forme precoci e lievi di Covid-19. I ricercatori dell’University of Minnesota hanno randomizzato un gruppo di pazienti adulti, sintomatici ma non ricoverati, con diagnosi confermata o probabile di Covid-19, a un trattamento precoce con idrossiclorochina o placebo. Su 423 pazienti, l’82% ha avuto una infezione confermata in laboratorio e il 56% è stato arruolato nello studio entro 1 giorno dai primi sintomi.
Ebbene, il cambiamento della gravità dei sintomi nei successivi 14 giorni non è risultato diverso nei pazienti trattati con il farmaco e in quelli sotto placebo, mentre gli effetti collaterali – comunque lievi – sono risultati maggiori nei pazienti del primo gruppo.
Una nuova doccia fredda nella saga dell’idrossiclorochina.
Al contrario, chi si schiera inaspettatamente a favore del loro utilizzo rafforzando così la condotta del presidente, è l’Associazione medica brasiliana (Amb), che difende l’autonomia dei medici nel prescrivere l’idrossiclorochina per i pazienti affetti da Covid-19 e critica la motivazione politica alla base della campagna contro il farmaco. “È un crimine contro la medicina, contro i pazienti e, soprattutto, contro la scienza stessa”, si legge nel testo. Per l’Amb, difendere il divieto del farmaco comporta il rischio di “un’eredità oscura per la medicina brasiliana, nel caso in cui l’autonomia del medico venga limitata, come vogliono coloro che predicano il divieto dell’idrossiclorochina“.
La situazione in Brasile
La curva dei contagi, intanto, nel Paese continua a crescere, con i dati ufficiali che parlano di quasi 80mila morti su quasi 2,1 milioni di casi accertati. La gestione della Sanità è ancora nelle mani del generale Eduardo Pazuello, militare senza alcuna esperienza nel settore, dopo le dimissioni di due suoi predecessori che erano in contrasto con le politiche decise dal presidente. E la sua autorevolezza nella gestione della pandemia è stata messa in discussione la scorsa settimana poiché il ministro – che nelle funzioni è accompagnato da una ventina di altri militari – non ha una formazione medica. Ma Bolsonaro rinnova la fiducia a Pazuello e ribadisce: “Abbiamo un eccellente team di ministri, a partire dal ministro della Sanità, che sta lavorando bene, e piano piano stiamo costruendo il Brasile del futuro”, ha detto a qualche centinaio di suoi sostenitori che ieri hanno manifestato all’esterno del Palacio da Alvorada, sua residenza ufficiale a Brasilia, dove è in quarantena.
(Il Fatto Quotidiano)