Festini in piscina, ma non solo, per i carabinieri infedeli della stazione Levante.
Nelle carte della procura di Piacenza c’è anche l’episodio di una serata a base di sesso che si svolse all’interno della caserma e a cui parteciparono due prostitute. A raccontare l’episodio, registrato dalle microspie, è l’appuntato Giuseppe Montella (arrestato ieri) che fa la confidenza al carabiniere Salvatore Cappellano (anche lui finito in carcere).
I pestaggi tra le risate: “Quello l’ho fracassato”. Poi i festini in piscina
L’episodio aveva visto come protagonista il collega Giacomo Falanga, in onore del quale, forse in concomitanza con una ricorrenza, era stata organizzata una serata all’interno della Caserma alla presenza di due donne, “presumibilmente escort, con le quali erano stati consumati rapporti sessuali”. Il racconto si concludeva, scrive il giudice, “specificando che le urla di una delle due donne avevano fatto sì che un tale Toni si fosse lamentato”. Secondo il Gip “non sono forse ravvisabili reati in simili condotte, ma dalla descrizione delle stesse traspare ancora una volta il totale disprezzo per i valori della divisa indossata dagli indagati, metaforicamente gettata a terra e calpestata, come quella del loro comandante durante il festino appena rievocato”.
Da una parte dunque i festini, dall’altra i pestaggi e gli arresti irregolari degli spacciatori. Su questo la procura ha deciso di scavare ancora. I pm Matteo Centini e Antonio Colonna andranno a rivedere tutti gli arresti fatti negli ultimi due anni dagli uomini della Levante. L’intenzione è quella di ascoltare quanti più persone possibili alla ricerca di testimoni in grado di rafforzare ulteriormente il quadro indiziario già raccolto contro i carabinieri indagati.
(La Repubblica)