24 Novembre, 2024
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Coronavirus, quarantena per chi è stato in Romania e Bulgaria

Il ministro della Salute ha firmato l’ordinanza. Si tratta della prima volta, dalla riapertura delle frontiere, che 2 Paesi Ue vengono esclusi dalla libera circolazione

È stata disposta la quarantena all’arrivo in Italia per i cittadini che negli ultimi 14 giorni abbiano soggiornato in Romania e Bulgaria. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo aver firmato la nuova ordinanza. Si tratta della prima volta, dopo la riapertura delle frontiere il primo luglio, che due Paesi dell’Unione europea vengono esclusi dal regime di libera circolazione.

«Il virus non è sconfitto»

«Questa misura è già vigente per tutti i Paesi extra Eu ed extra Schengen. Il virus non è sconfitto e continua a circolare. Per questo occorre ancora prudenza e attenzione», ha affermato Speranza, che ha incontrato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per una verifica del quadro epidemiologico a livello internazionale. Ma, in merito a questa decisione, la Coldiretti lancia l’allarme per il rischio ripercussioni sull’agricoltura italiana: «Mancheranno 100.000 lavoratori stagionali provenienti da Paesi dell’Est».

Le quattro fasce

Attualmente l’ingresso in Italia dall’estero prevede una serie di limitazioni che di fatto suddividono i Paesi di provenienza in 4 fasce. La prima riguarda quelli dell’area Schengen (quelli Ue, più Svizzera, Norvegia e Islanda) per i cui cittadini vige la libera circolazione. L’ordinanza di oggi esclude però Bulgaria e Romania. Gli arrivi da altri Stati extra Ue è consentita solo per ragioni di lavoro o salute ma permane l’obbligo di quarantena fiduciaria. Fa eccezione un elenco di 12 nazioni dai quali l’ingresso è libero. Sono Marocco, Algeria, Tunisia, Georgia, Canada, Uruguay, Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Ruanda. L’ultima fascia è la «black list» dei 16 Paesi dai quali è vietato ogni genere di arrivo: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Montenegro e Kosovo.

I numeri di Bulgaria e Romania

Pur registrando ancora numeri complessivi molto più bassi rispetto a quelli italiani, in Romania e Bulgaria si sono registrati negli ultimi giorni nuovi focolai del virus. Il primo dei due Paesi, dall’esplosione della pandemia ha conosciuto 42.400 casi e 2.150 morti, il secondo 9.890 contagiati e 329 decessi. Tra i Paesi dell’area Schengen l’Italia è attualmente l’unico a imporre restrizioni riguardanti spostamenti all’interno dell’Europa, mentre la Norvegia è intenzionata (ma non ha preso alcuna decisione in merito) a limitare gli ingressi dalla Spagna. Anche la Francia ha consigliato ai suoi cittadini di evitare viaggi in Catalogna, regione in cui i contagi si sono riaccesi.

(Corriere della Sera)

 

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