Monica Lozzi, presidente del Municipio VII di Roma, uscita oggi da M5s, correrà come candidata sindaca di Roma con una sua lista civica sostenuta da Gianluigi Paragone, altro fuoriuscito dal Movimento.
A confermarlo è la stessa Lozzi “Correrò con una mia lista civica sostenuta da Paragone”, spiega la minisindaca che stamani aveva spiegato la sua scelta in un post su Facebook.
“Ci sono giorni in cui bisogna prendere il coraggio a due mani e fare delle scelte importanti anche se, a volte, difficili e scomode – spiega – Non si può essere testimoni dell’abbandono totale dei territori e del loro attivismo e far finta di niente, non si può essere parte e spettatore silente di un gruppo nato sui principi della valorizzazione del merito, della crescita culturale, della partecipazione dei cittadini, della trasparenza, della democrazia e ritrovarsi a sostenere un partito del meno peggio, in cui l’apparire vince sull’essere, l’informazione è divenuta una mera propaganda funzionale a trasformare i cittadini in fan dei più famosi, la democrazia interna si è rivelata una cieca oligarchia e una comunità anti sistema è diventata un centro di potere asservito con la sola finalità di preservare alcune posizioni personali raggiunte. Oggi – conclude – è il giorno in cui esco dal Movimento 5 stelle”.
Lozzi, nei mesi passati, aveva rappresentato quella parte del M5s romano più critico nei confronti dell’amministrazione di Virginia Raggi.
“Continuerò a svolgere, con il sostegno della maggioranza – afferma ancora nel post – il ruolo di presidente del Municipio VII di Roma nel rispetto del programma elettorale con cui sono stata eletta. Ma oggi è il giorno in cui mi lascio alle spalle l’amarezza e la delusione di aver creduto in un sogno mandato in frantumi da una classe dirigente non all’altezza e priva di ogni vera visione politica e capacità di ascolto.
Oggi esco da un partito che ha disatteso gran parte delle sue istanze, illudendo i cittadini di poter e voler davvero cambiare le cose in questo Paese. Oggi assumo l’unica scelta che consente di preservare la mia dignità, di camminare a testa alta e di non essere complice, iniziando una battaglia di Davide contro Golia con la consapevolezza di rendere ancora più difficile il mio futuro politico. Oggi si, è quel giorno, ma è anche il giorno in cui continuerò con determinazione a portare con me quei temi che a suo tempo mi fecero entrare in politica e che da 4 anni hanno contraddistinto i risultati raggiunti da Amministratore qui a Roma. Esco da un simbolo che lascio a quei pochi che forse ne usufruiranno in futuro, portando con me quei principi e quei valori funzionali ad una politica vera al servizio della collettività di questo Paese”
(La Repubblica)