Le domande per ottenere il Rem sono la metà rispetto alla stima del governo. Le richieste relative al bonus baby hanno superato invece quota 800mila
Sono almeno tre le misure di sostegno e i bonus previsti dal governo in scadenza alla fine di luglio: il reddito di emergenza, i bonus sociali (luce, gas, acqua) e il bonus baby sitter. Partendo dal primo, va sottolineato che le domande arrivate all’Inps per ottenere il Rem restano molto inferiori alle attese governative. Il 7 luglio scorso – ultimo dato disponibile – erano solo 478.206, a fronte di una stima del Governo di 868.000. La misura è stata introdotta con il decreto Rilancio per garantire un sostegno alle famiglie che nel periodo di emergenza Covid-19 si sono trovati in condizioni di particolare disagio economico.
I requisiti per il reddito di emergenza
ll beneficio, che può essere corrisposto per due mensilità, è pari a 400 euro per un nucleo mono-componente ed è incrementato di 160 euro per ulteriori componenti maggiorenni e 80 euro per ulteriori componenti minorenni ma non può comunque superare gli 800 euro mensili complessivi (840 euro nel caso in cui siano presenti nel nucleo componenti disabili gravi). Per il Rem sono stati autorizzati circa 955 milioni di spesa ipotizzando richieste da almeno 868.000 nuclei familiari e poco più di 2 milioni di persone.
Le domande relative al bonus baby hanno superato invece quota 800mila. Questo bonus ha cambiato forma e importo nel tempo. Introdotto con il Dl 18/2020 (decreto “cura Italia”) e poi modificato dal Dl 34/2020 (decreto Rilancio), è stato esteso nella sua applicazione anche ai centri estivi. E una recente circolare dell’Inps ha chiarito che può essere fruito anche qualora i prestatori del servizio siano i nonni, purché non conviventi.Il bonus spetta nel limite massimo di 1.200 euro per nucleo familiare, da utilizzare anche in quota parte per i servizi di baby sitting e in parte per i servizi integrativi per l’infanzia nel periodo fino al 31 luglio, frazionandolo tra i diversi figli. Inizialmente pari a 600 euro (1.000 per operatori sanitari e polizia), è stato poi innalzato dal decreto Rilancio a 1.200 euro (2mila per operatori sanitari e polizia). Il bonus ha un budget di circa 1,57 miliardi (da “dividere” con i congedi parentali retribuiti al 50%). Le risorse risultano esaurite per quanto riguarda i bonus “potenziati” fino a 2mila euro per infermieri, medici, operatori sanitari e forze dell’ordine.
In scadenza a fine luglio anche i bonus sociali che avrebbero dovuto essere rinnovati entro il mese di maggio. Resta invariata la durata complessiva di 12 mesi dei bonus, che sono uno sconto sulla bolletta per l’energia elettrica, acqua e gas riservato alle famiglie in condizione di disagio economico e fisico e alle famiglie numerose. I requisiti per ottenere il bonus sociale acqua, luce o gas sono: soglia massima Isee di 8.265 euro; per le famiglie con almeno 4 figli a carico Isee non superiore a 20 mila euro. Al bonus si accede anche se si è titolari di reddito o pensione di cittadinanza oppure nei casi di grave malattia in cui si è costretti a ricorrere ad apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita. Nel 2019 sono 837.598 famiglie che lo hanno ricevuto, per un totale di 1,8 milioni di euro erogati. Ma ben due terzi dei potenziali beneficiari non ne ha fatto richiesta nonostante la capillare campagna di informazione messa in campo. Dal 1° gennaio 2021, ad ogni modo, il riconoscimento dei bonus agli aventi diritto avverrà automaticamente,senza necessità per i nuclei famigliari interessati di presentare una domanda.
(IL SOLE24ORE)