A Terracina avviato l’iter per intitolare una piazza a Giorgio Almirante e ad Enrico Berlinguer.
Un’iniziativa presentata come un modo per favorire la pacificazione a distanza di oltre 70 anni dal crollo del fascismo e dalla fine della guerra che suona invece come una brutta provocazione. Difficile rendere omaggio tanto a uno dei padri della sinistra italiana ed europea come Berlinguer e allo stesso tempo a un ex fascista e poi leader del Movimento sociale italiano. Una scelta che ha fatto subito insorgere sia l’Associazione nazionale partigiani che il Partito democratico.
A prendere l’iniziativa, con una mozione approvata dal consiglio comunale, è stato il consigliere terracinese Giuseppe Talone, di Fratelli d’Italia,
lo stesso partito della sindaca facente funzioni Roberta Tintari, che ha raccolto il testimone dall’eurodeputato di FdI, Nicola Procaccini, e che a settembre punta ad essere confermata alla guida della città. Proposta votata da un totale di 12 consiglieri comunali di maggioranza, tra cui tre ex dem, che in vista delle prossime elezioni amministrative si sono spostati su delle civiche di appoggio al partito di Giorgia Meloni, e lo stesso ex candidato sindaco del Pd, Alessandro Di Tommaso, per intitolare all’ex segretario dell’Msi e all’ex segretario del Pci il centralissimo piazzale antistante Villa Tomassini.
Talone ha giustificato la mozione come un un modo per “riconoscere l’alto profilo istituzionale dei due esponenti politici e contribuire al raggiungimento di quella definitiva pacificazione nazionale, consegnando definitivamente alla storia le vicende del ventesimo secolo, imparando dagli errori commessi da tutti”. E ha battuto pure sulla “crisi dei valori del sistema politico negli ultimi anni, legata anche alla crisi dei partiti tradizionali”, sull'”interesse supremo del benessere della comunità che non può prescindere dalla condivisione di valori fondanti e non negoziabili” e sulla “politica legata agli schieramenti e ai partiti” che “ha avuto anche momenti di conflitto durissimi e sanguinosi come gli anni di piombo”.
“All’uomo Almirante – ha sottolineato sempre il consigliere di FdI – come al parlamentare va riconosciuta la coerenza dimostrata e la dedizione nel proporre un nuovo percorso del Movimento Sociale Italiano che ne rappresentasse un paradigma per l’Italia; altrettanto importante è stato il suo contributo nella rappresentanza parlamentare essendo il principe degli oratori e di aver posto la questione morale contro la corruzione e la partitocrazia come cardine della politica missina e della sua segreteria”. “Dell’uomo Enrico Berlinguer, come segretario del PCI del più grande partito comunista dell’occidente – sostiene poi – va sottolineato l’impegno nel cercare un nuovo percorso per il partito comunista, seppur stretto tra la guerra fredda tra est e ovest, oltre alla sua onestà e sobrietà. Come Almirante anch’egli sollevò la questione morale e denunciò la diffusa corruzione che vi era in Italia, propugnando inoltre l’austerità dei costumi per porre fine all’individualismo esasperato, nel tentativo di superare la crisi del sistema che per Berlinguer era strutturale non congiunturale”.
Sulla stessa linea la sindaca Tintari: “Ringrazio Talone per averci dato questa opportunità
per due motivi: per il rispetto che si deve per chi la pensa diversamente da noi, soprattutto quando la diversità di idee rischia di degenerare in scontro persino violento, e poi perché individua il vero nemico da combattere nell’indifferenza. Ci si può impegnare in partiti diversi, ma l’importante è impegnarsi, non restare indifferenti alle ingiustizie. Con questa mozione vogliamo celebrare la loro diversità, ma vogliamo farlo insieme nel rispetto reciproco. Se domani quel parcheggio sarà dedicato ad Almirante e Berlinguer vorrà dire che avremo reso omaggio a due uomini ma anche alla politica”.
Spiegazioni che non convincono. “Il voto del consiglio comunale di Terracina per intitolare una piazza insieme ad Almirante e Berlinguer rappresenta una gravissima provocazione. Quella fra Berlinguer ed Almirante è una equiparazione inaccettabile”, dichiarano i deputati dem Andrea De Maria e Claudio Mancini.
“Con sdegno apprendiamo che a Terracina, è stato approvato, nonostante l’opposizione dei democratici antifascisti, l’iter per nominare una piazza congiuntamente a Giorgio Almirante e a Enrico Berlinguer.
Subdolo tentativo di nobilitare un fascista – aggiunge Fabrizio De Sanctis, coordinatore dell’Anpi del Lazio – pienamente coinvolto nella dittatura con responsabilità pubbliche, tra i massimi sostenitori delle leggi razziali del ’38, fucilatore di patrioti e maestro di tanti terroristi neofascisti negli anni ’70.
Indegno l’accostamento ad un suo irriducibile avversario, Enrico Berlinguer, che con i fascisti proprio non discuteva. Dietro tale operazione si cela solo il triste disegno di riabilitare il fascismo. Tale proposta – ha concluso – è e va vista come una becera, inaccettabile e intollerabile provocazione e risponderemo ad essa con tutti i mezzi a disposizione, insieme al comitato provinciale dell’Anpi di Latina, alla sezione di Terracina e a tutte le realtà democratiche del territorio. La storia è storia e non può essere piegata a turpi fini”
(La Repubblica)