Nuova grana per il M5s: alla Camera spesi 785mila euro in consulenze per la comunicazione
Dopo le pesanti divisioni emerse nel M5s in seguito alla partita (persa) sul rinnovo dei vertici delle Commissioni parlamentari, scoppia una nuova grana per il Movimento. Nel bilancio del gruppo cinquestelle alla camera spunta una voce che ha fatto storcere più di un naso: ben 785mila 127 euro spesi in “consulenze per la comunicazione”, alla faccia delle campagne grilline sulla sobrietà nell’uso del danaro pubblico (vedi i Restitution day con le famose ‘restituzioni agli italiani’ di una parte dello stipendio da parlamentare).
Il bilancio venne approvato a giugno tra le proteste di diversi deputati perchè allora i vertici scelsero di non rilasciare copie cartacee, permettendo ai parlamentari di consultare il rendiconto di persona per soli 20 minuti. Ma ora che il bilancio è stato ufficialmente pubblicato e diffuso, le perplessità di pochi – relative ad alcune voci di spesa contenute nel rendiconto – si stanno diffondendo a macchia d’olio. La citata spesa per le consulenze di comunicazione, che si trova a pagina 10 della nota integrativa al bilancio, supera – e di molto – i 525mila 787 euro dell’anno precedente. “Troppi soldi”, lamentano diversi parlamentari del Movimento. Alla voce “oneri della gestione caratteristica” le spese per collaborazioni e consulenze professionali lievitano a un 1 milione 569mila 845 euro, che incidono per oltre il 25% sul totale delle spese del gruppo (6 milioni 209mila 843 euro).
“Con riferimento alle consulenze di supporto all’ufficio comunicazione”, si legge nella relazione firmata dal tesoriere Francesco Silvestri, “oltre ai consulenti professionali fissi della struttura organizzativa” del gruppo M5S, “si è mantenuto il contratto di consulenza con una società specializzata nell’organizzazione di campagne di comunicazione per il gruppo attraverso l’utilizzo di social-media come Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, nonché la programmazione e l’allestimento grafico degli eventi di divulgazione all’esterno dell’attività parlamentare”. Società che, viene spiegato, “ha messo a disposizione fissa del gruppo ulteriori 4 risorse umane”.
I numeri comunque sono favorevoli al gruppo grillino di Montecitorio, che ha incassato dalla Camera dei deputati 9 milioni 112mila euro come “contributo unico ed onnicomprensivo” (l’anno precedente ammontava a 7 milioni 245mila euro) e ha potuto così chiudere il bilancio 2019 con un avanzo di 2 milioni 734mila 204 euro. Durante il corso dell’ultimo esercizio, il gruppo M5S “ha avuto in organico 65 dipendenti, di cui 4 part time. Tuttavia al 31 dicembre”, si legge ancora nella nota integrativa, “il personale in organico risultava composto di n. 60 dipendenti di cui 4 part time e 2 in aspettativa non retribuita”. In occasione dell’ultima assemblea di gruppo è stato annunciato inoltre il cambio al vertice della comunicazione alla Camera: Andrea Cottone, attuale portavoce del guardasigilli Alfonso Bonafede, sostituirà Fabio Urgese, fedelissimo dello spin doctor di Palazzo Chigi Rocco Casalino.
(La Repubblica)