19 Luglio, 2024
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Coronavirus nel mondo: mascherine all’aperto a Parigi. Stato di allerta prolungato in Venezuela

La pandemia ha ucciso quasi 730 mila persone in tutto il mondo dalla fine di dicembre, secondo un rapporto di Afp redatto da fonti ufficiali. Più di 19,6 milioni di casi sono stati ufficialmente registrati in 196 Paesi e territori, circa 11,6 milioni le persone guarite.

 

GRAFICI E MAPPE 

LA SITUAZIONE NEL MONDO: GRAFICI E MAPPE LA TIMELINE

 

Usa, oltre 90 mila bimbi positivi in due settimane

Lo riferisce il New York Times. Almeno 97 mila bambini negli Stati Uniti sono risultati positivi al coronavirus nelle ultime due settimane di luglio, secondo un nuovo rapporto dell’American Academy of Pediatrics e della Children’s Hospital Association. Il rapporto afferma che almeno 338.000 bambini sono risultati positivi dall’inizio della pandemia, il che significa che più di un quarto è risultato positivo in sole due settimane. Più di sette casi su 10 provengono da Stati del Sud e dell’Ovest, secondo il rapporto, che si basa sui dati di 49 Stati insieme a Washington, D.C., Porto Rico e Guam.

Gli Stati Uniti hanno superato i cinque milioni di casi confermati di contaminazione da coronavirus dall’inizio della pandemia, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. La più grande potenza economica del mondo è di gran lunga la più colpita e ha il maggior numero di morti, oltre 162 mila.

Stato di allerta in Venezuela

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha nuovamente prolungato di 30 giorni lo “stato di allerta” a causa della pandemia. I dati ufficiali venezuelani parlano di oltre 25 mila contagi e più di 200 morti. Le organizzazioni internazionali considerano queste cifre assai inferiori rispetto alla realtà.

Emergenza Perù

Il Perù ha registrato un record giornaliero di 228 morti per coronavirus raggiungendo quota 21.072 vittime. Ma si sono registrati nelle ultime ore scontri tra la popolazione e le forze di polizia: attaccato un sito gestito da una compagnia petrolifera canadese nell’Amazzonia peruviana, tre aggressori sono stati uccisi dalle forze dell’ordine.

Paura nel calcio, rinviata partita in Brasile

Dopo l’annuncio da parte dell’Atletico Madrid della presenza di due casi di Covid 19 al suo interno proprio alla vigilia della partita dei quarti di finale di Champions League con il Lipsia, ancora paura nel calcio: in Brasile, dieci giocatori della squadra Goias hanno appreso poche ore prima di affrontare a porte chiuse il Sao Paulo FC nella prima giornata del Brasileirao (Ligue 1), di essere risultate positive al coronavirus. La partita è stata rinviata.

Oms, “Il governo brasiliano aiuti di più la popolazione”

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha raccomandato al governo brasiliano di dare più sostegno alla popolazione per far fronte al coronavirus, dopo che nel Paese sono stati superati i 100 mila morti.   “Il governo dovrebbe sostenere le comunità più povere in modo che possano far fronte alla pandemia. Devono ricevere risorse, conoscenza. Non possono agire se hanno le mani legate”, ha detto Michel Ryan, direttore del programma emergenze dell’Oms.  Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha avuto spesso divergenze con l’Oms. Dopo essere stato a sua volta contagiato dal Covid, il capo dello Stato ha raccomandato il consumo di idrossiclorochina e si è opposto all’obbligo della mascherina, contrariando i protocolli dell’Oms, nonostante il Brasile resti il secondo Paese più colpito al mondo dalla malattia.

Parigi, mascherina obbligatoria all’aperto

Indossare una maschera all’aperto sarà obbligatorio da oggi in alcune zone trafficate di Parigi. Dalle rive della Senna alle alture di Montmartre: non si potrà più passeggiare a viso scoperto nei quartieri turistici e nelle principali vie dello shopping della capitale. Lo stesso provvedimento riguarda molti comuni limitrofi, poiché “tutti gli indicatori mostrano che il virus sta tornando a circolare più attivamente nella regione”.

Malawi, chiuse chiese e bar

Il Malawi ha deciso di chiudere bar e chiese e di imporre l’uso di maschere negli spazi pubblici a causa di un aumento “allarmante” del numero di casi. “Un esercito di controllori è stato assunto” per far rispettare le nuove istruzioni, ha sottolineato il ministro della Giustizia Chikosa Silungwe.

Nuova Zelanda, covid-free da 100 giorni

La Nuova Zelanda ha raggiunto i 100 giorni senza alcuna nuova contaminazione, ma i funzionari sanitari hanno avvertito che bisogna comunque tenere sempre alta la guardia.

(La Repubblica)

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