In vista del doppio appuntamento adesso scende in campo anche l’Associazione nazionale presidi (Anp) con un vademecum di 5 pagine che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare
Il piano scuola 2020/21, il protocollo per la riapertura in sicurezza, l’ordinanza per la didattica digitale integrata, le linee guida 0-6. E poi i verbali del Comitato tecnico scientifico (Cts). E ancora le circolari dei ministeri dell’Istruzione e della Salute, negli ambiti di rispettiva competenza, e le note locali degli uffici scolastici territoriali. Senza dimenticare i decreti Rilancio e Agosto. Sono le principali fonti (normative e non) che i presidi devono consultare in vista della ripresa delle lezioni. In un quadro generale che – per scelta della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – assegna al singolo dirigente il compito di prendere le decisioni finali su aule, banchi, orari eccetera. Fermi restando i punti fermi su mascherine, distanze, mense e i nodi ancora da sciogliere su arredi, trasporti e gestione degli eventuali contagi.
IL RITORNO A SCUOLA
Il tempo però stringe. Quasi in tutta Italia la prima campanella suonerà il 14 settembre ma già il 1° partiranno i corsi di recupero. In vista del doppio appuntamento adesso scende in campo anche l’Associazione nazionale presidi (Anp) con un vademecum di 5 pagine che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare. Una sorta di manuale di “autoaiuto” per i capi d’istituto che il presidente Antonello Giannelli descrive così: «È un documento snello, riassuntivo e dal carattere pratico per aiutare i colleghi che, dopo aver letto una pletora di documenti verbosi e anche un po’ evocativi, hanno bisogno di indicazioni concrete».
Nel confermare la stima di un 5% di alunni (circa 400mila) ancora senza aula fornita da lui stesso la settimana scorsa, il presidente dell’Anp indica negli spazi la prima emergenza da risolvere:
«Per assumere dei docenti in più basta trovare le risorse e devo dare atto alla ministra di averlo fatto. Ovviamente non è altrettanto facile costruire delle aule aggiuntive per accogliere tutti gli alunni. E mi dicono che mentre al Nord questo è stato fatto – aggiunge – al Sud siamo ancora indietro». Un aiuto arriverà anche dai 2,5 milioni di banchi monoposto che il commissario straordinario Domenico Arcuri ha reperito con una gara che si è conclusa il 12 agosto. «I banchi – spiega Giannelli – sono un aiuto nel momento in cui ci si dice che la priorità per stare senza mascherina è il distanziamento di un metro ma ancora non si sa quando arriveranno». Da qui il suo auspicio «che sia reso noto il prima possibile il calendario di distribuzione perché si tratta di un’operazione logistica enorme che coinvolge tutto il Paese».
In attesa delle nuove sedute i presidi devono comunque organizzare le sedi per la riapertura.
Dalla scelta degli orari (e dei varchi) di ingresso e uscita alla richiesta di personale aggiuntivo; dall’indicazione del medico competente all’individuazione di una stanza per i sintomatici; dalla pulizia quotidiana di aule, androni e bagni alla scelta (limitata per ora alle superiori ma valida anche per elementari e medie in caso di lockdown nazionali o locali) di come integrare didattica in presenza e a distanza: quasi tutto passa dalle loro mani e dall’aggiornamento della documentazione prima del ritorno in classe.
Per ognuno di questi adempimenti il vademecum dell’Anp indica le «cose da fare» e gli aspetti «da ricordare».
Con una serie di precisazioni utili anche alle famiglie. Si pensi all’aggiornamento del regolamento di istituto per rammentare ai genitori l’obbligo di misurare la febbre ai ragazzi e non mandarli a scuola con più di 37,5 oppure alla precisazione che la mascherina agli studenti sarà fornita solo per i laboratori o l’alternanza altrimenti andrà portata da casa. Precisazioni ancora più opportune dopo che il Cts ha spiegato che finché non ci saranno i nuovi banchi e il metro di distanza i dispositivi di protezione andranno tenuti anche in classe e non solo nei movimenti dentro e fuori l’aula.
(Il Sole24Ore)