Se non interverranno nuove positive notizie, a metà dicembre, a scadenza cioè dei 120 giorni previsti dalla normativa, tutti i dipendenti saranno licenziati ufficialmente.
La sottosegretaria Morani: “Non più tardi della prima settimana di agosto JP ci aveva assicurato la volontà di presentare una nuova istanza di concordato”
Incubo licenziamento per 584 lavoratori. tra operai e impiegati, della JP Industries di Fabriano, la ex divisione Merloni di elettrodomestici bianchi acquistata nel 2011 i fa dall’imprenditore Giovanni Porcarelli. E’ stata infatti comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di mobilità per la totalità dei dipendenti. Circa 270 sono impiegati nello stabilimento umbro di Gaifana e altri 300 in quello di Santa Maria a Maragone, vicino Fabriano. I dipendenti si trovavano già in cassa integrazione a causa della sospensione dell’attività legata al Covid. Se non interverranno nuove positive notizie, a metà dicembre, a scadenza cioè dei 120 giorni previsti dalla normativa, tutti i dipendenti saranno licenziati ufficialmente. Nel frattempo partirà la trattativa – 75 giorni di tempo prima in sede sindacale e poi istituzionale – per cercare di arrivare a un accordo e fermare una nuova ecatombe occupazionale. Nemmeno il blocco dei licenziamenti, prorogato fino a dicembre, potrebbe salvare i posti di di lavoro, perché non applicabile alle aziende in liquidazione, come la Indelfab. Secondo la versione dell’azienda si è giunti a questa decisione per due motivi.
Il gruppo è in crisi da tempo con una pesante situazione debitoria anche nei confronti degli stessi dipendenti.
Dopo essersi trascinata da un piano di salvataggio all’altro Jp Industries è stata messa in liquidazione poche settimane fa. In continuità con la precedente attività è stata creata Indelfab (Industrie elettrodomestiche fabrianesi). La repentina e drammatica svolta non era attesa né dai sindacati né dai dipendenti. “La direzione aziendale decide di procedere in maniera unilaterale con il licenziamento collettivo – si legge nella nota dei sindacati – senza che risulti alcun piano di concordato presentato al tribunale di Ancona”. Lunedì prossimo si terrà un’assemblea presso lo stabilimento di Santa Maria.
“Apprendiamo con sconcerto dalla stampa che la JP Industries avrebbe annunciato una procedura di mobilità per 584 lavoratori occupati tra Marche ed Umbria. In accordo con la sottosegretaria Todde convocheremo al Mise il tavolo di crisi per la prima metà di settembre.
Non abbandoneremo di certo quei lavoratori”, ha annunciato oggi la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico Alessia Morani.
“Lo stupore – aggiunge – è tanto più grande per il fatto che abbiamo fatto numerosi incontri con la proprietà e le parti sociali per trovare insieme una soluzione. Siamo rimasti costantemente in contatto con la JP industries che non più tardi della prima settimana di agosto ci aveva assicurato la volontà di presentare una nuova istanza di concordato al tribunale di Ancona”. La sottosegretaria ha anche ricordato come il ministero dello Sviluppo Economico si sia dotato nel frattempo di nuovi strumenti di soluzioni delle crisi, oltre a quelli già previsti dalla legge 181/89, attraverso il fondo per le crisi d’impresa istituito con il decreto rilancio dove si prevedono interventi nel capitale sociale delle imprese con più di 250 dipendenti e contributi a fondo perduto finalizzati alla tutela dei livelli occupazionali. Strumenti che potrebbero essere utilizzati anche per questa crisi.
Ieri il Mise ha comunicato che nell’ultimo anno i tavoli di crisi aziendali aperti presso il ministero sono attualmente 120, in calo rispetto ad un anno fa
(Il Fatto Quotidiano)