Joe Biden: “Accetto la nomination. Con Trump troppo odio, rilanceremo l’America come fece Roosevelt con il New Deal. Lotta al virus priorità della mia presidenza”
“Date alla gente la luce e loro troveranno la strada”. Doveva mostrare agli americani di essere un presidente, un leader nel momento in cui il Paese, devastato dalla pandemia, con oltre 5 milioni e mezzo di casi e più di 174 mila morti, ha bisogno di una guida. Il compito di un leader, ha spiegato Joe Biden, sta nel messaggio che gli consegnò il padre: “Guardare un bambino negli occhi e dire che andrà tutto bene, e pensarlo davvero”.
E in quel tutto bene dovrà esserci un piano del lavoro: “Perché il mio piano economico si basa su lavoro, dignità, rispetto e comunità”. Trump? “Imperdonabile. Ha fallito nei suoi doveri primari”.
“Il presidente – ha aggiunto – continua a dirci che il virus sparirà, continua ad aspettare il miracolo. Non ci sarà nessun miracolo.
Dal primo giorno metteremo in atto la strategia nazionale che stiamo studiando da marzo. Svilupperemo test rapidi con risultati immediati. Equipaggeremo medici e infermieri, e gli equipaggiamenti li produrremo qui in America così non dovremo ringraziare la Cina o altri Paesi per aver protetto la nostra gente”.
A 77 anni, per Joe Biden è stata la serata del discorso più importante in cinquant’anni da politico, il primo da candidato ufficiale che ha accettato formalmente la nomination del partito, trentatré anni dopo aver provato la corsa alla Casa Bianca. Questo è stato il primo discorso a cui non ha assistito il figlio Beau Biden, morto nel 2015, una delle persone che più aiutò il padre nelle campagne del 2008 e del 2012.
Quello della convention è stato, così, un tributo anche a lui, che è stato un veterano in Iraq. Un video emozionante dedicato a Beau è andato in onda prima dell’intervento, ma il suo nome è risuonato nel ricordo dei fratelli, della moglie di Biden, di chi lo ha conosciuto.
E’ stata la serata che più di tutte le altre ha mostrato agli americani le ferite di Biden, non solo per aver perso un figlio, ma anche la prima moglie e la figlia piccola, nel ’74, pochi mesi dopo aver vinto la sua prima battaglia come candidato. Dopo quella tragedia, come ricordato in un video, Biden aveva deciso di farsi da parte, ma venne convinto da amici e colleghi a “provare solo per sei mesi”. E quasi cinquant’anni dopo è ancora qui.
Joe Biden aveva ripassato il discorso nel pomeriggio, sapendo bene che il Paese voleva sentire risposte.
Dopo gli interventi di Barack e Michelle Obama, Hillary Clinton, Bill Clinton, che hanno tratteggiato Trump come un fallito, incapace di gestire la più grave crisi sanitaria d’America, un personaggio da reality,
Biden doveva offrire agli americani l’immagine di un leader in grado di portare il Paese fuori dalla crisi, sanitaria, economica e, nell’era delle manifestazioni di Black Lives Matter, sociale.
E Biden ha picchiato duro: “Abbiamo un presidente che non si prende responsabilità di niente, uno che dà sempre la colpa agli altri. Se verrà rieletto, saprete cosa aspettarvi: il numero dei morti per il Covid continuerà a crescere sempre di più e la gente a perdere il posto”. La scelta, ha aggiunto, “non può essere più chiara”.
“Circa un secolo fa – ha detto Biden – Franklin Roosevelt ha lanciato il New Deal in un periodo di alta disoccupazione, insicurezza e paura. Malato, Roosevelt insisteva che si sarebbe ripreso e credeva che l’America poteva fare altrettanto. E ce la fece. E possiamo farlo anche noi. Questa campagna elettorale non è per conquistare voti, è per conquistare l’anima dell’America”
Trump l’ha seguito, dopo averlo annunciato sulla Fox: “Potrei non seguirlo tutto, ma lo farò – aveva spiegato – noi faremo molte più cose dal vivo. Io penso che sia abbastanza noioso fare cose registrate. Io lo farà in diretta, dirette a modo mio”. Non gli sarà piaciuto quello che, prevedibilmente, avrebbe detto il suo avversario.
Poi, durante l’intervento di Biden, Trump non ha resistito e ha twittato: “In 47 anni Joe non ha fatto niente delle cose che ha detto. Non cambierà mai, solo parole”. Rimbeccato subito dai followers con un lapidario: “Zitto, parla il presidente”.
Biden ha parlato per un quarto d’ora, per poi chiudere con l’insolito “good night”, seguito dal brano “We the People”, dei Staple Singers, mentre sul palco è entrata la moglie, Jill, che lo ha abbracciato e baciato. Mentre fuori, nella città dei Biden, la gente ha assistito al discorso davanti al maxischermo, in macchina, come in un drive-in, ma con le bandiere americane a sventolare dai finestrini. Biden e la moglie, indossando la mascherina, sono usciti e hanno salutato i supporter, mentre sono partiti i fuochi d’artificio.
A segnare uno strappo dalla serate precedenti è stata la conduzione: affidata all’attrice Julia Louis-Dreyfus, star televisiva protagonista della sit-com in cui interpreta una vicepresidente degli Stati Uniti svitata.
Fin dall’inizio la conduttrice ha scelto un linguaggio diretto: prima invitando a votare perché in questo modo “non c’è niente che Facebook, Fox o Vladimir Putin possono fare per fermarci”, poi con il parallelo tra Biden, che “va sistematicamente in chiesa” e altri che per professare la fede “fanno sparare lacrimogeni sulla gente”, riferimento ai pacifici manifestanti allontanati con il gas lacrimogeno per permettere a Trump di salire sul sagrato della St John’s Church e posare per la famosa foto di lui che stringe la Bibbia.
Louis-Dreyfus ha regalato battute quando, indicando il numero a cui fare le donazioni per Biden, ha detto: “Un modo facile per ricordare 30330 è che è l’anno in cui Donald Trump alla fine rllascerà la sua dichiarazioni dei redditi”.
La satira è andata avanti con Sarah Cooper, nuova star della rete, con le sue mimiche ad accompagnare la voce di Trump. Stavolta, però, la comica ha parlato in prima persona per invitare a votare e a fare donazioni. Dopo il video su Beau Biden, la conduttrice ha raccontato un episodio privato: “Due anni fa mi venne diagnosticato il cancro e io ero terrorizzato. Una delle prime persone a chiamarmi, fu proprio Joe”.
Nel pomeriggio il candidato democratico aveva guadagnato l’endorsemente della stella Nba Stephen Curry e della moglie Ayesha, protagonisti di un video divertente in cui assieme alle due figlie piccole hanno improvvisato scambi e battute, con un ritmo da reality.
E poco prima il momento struggente del ragazzino balbuziente di 13 anni, Brayden Harrington, di Concord, New Hampshire, che ha raccontato il suo incontro con Biden, che gli ha spiegato come aveva superato la balbuzie, leggendo ad alta voce le poesie di Yeats.
Brayden aveva incontrato il candidato democratico a febbraio, durante un incontro elettorale in New Hampshire: Biden, colpito dalla difficoltà del ragazzino, comune alla sua di quando era giovane, lo ha aiutato, dandogli consigli su come superarlo.
Il tema della serata era America’s Promise, la prima parte è stata segnata dai ripetuti inviti a votare, e l’omaggio alle personalità che hanno dedicato la loro vita per la difesa dei diritti civili, a cominciare da John Lewis, icona dei diritti civili, morto a 80 anni il 17 luglio. Subito dopo il brano “Glory” eseguito al pianoforte da John Legend e con il rapper Common.
Cory Booker, ex candidato alle primarie, ha lanciato il suo messaggio alla classe media, ricordando le sue origini e il “sogno americano”. “La classe operaia – ha detto – è sotto attacco. Quaranta milioni di persone hanno perso il lavoro e l’assistenza sanitaria. Joe e Kamala, io sono tanto orgoglioso di voi, stiamo uniti, tutti insieme, e ci rialzeremo”.
Su questa linea si è inserito l’intervento del veterano della Seconda Guerra Mondiale e della Corea, Ed Good: “Io penso che Biden abbia tutto per fare il presidente, e lui farà ciò che ha promesso”. Poi è toccato alla senatrice dell’Illinois Tammy Duckworth raccontare la sua esperienza, quando perse le gambe durante una missione in Iraq alla guida di un elicottero. “Biden conosce la sofferenza dei soldati, perché suo figlio Beau venne mandato in Iraq”. “Ora i soldati hanno un vigliacco al comando – ha attaccato – uno che non è in grado di farsi rispettare davanti a Vladimir Putin. Sappiate che Joe Biden non si farà manovrare da Putin come un pupazzo”.
A sorpresa è andato in scena anche il siparietto, in stile zoom, tra tutti gli ex candidati alle primarie, che hanno parlato di Biden con ironia ma anche con affetto, senza più le tensioni che avevano accompagnato i duri duelli televisivi.
Con Booker nella veste insolita di moderatore, tutti hanno lodato l’ex grande avversario, Biden, evidenziando una sua qualità: l’umanità, l’empatia, il prendersi a cuore gli altri. Da Amy Klobuchar a Bernie Sanders, da Elizabeth Warren e Pete Buttigieg, da Andrew Yang a Beto O’Rourke.
A parte ha parlato Michael Bloomberg, il candidato che alle primarie ha speso 188 milioni di dollari per uscire dopo appena un mese. Ma stavolta tutti hanno voluto lanciare un messaggio di unità nel sostenere Biden.
Un altro tassello per costruire il mosaico di un Paese ferito, con la speranza dei democratici che anche gli americani sentano la stessa necessità. E abbiamo visto nelle parole di Biden pronunciate ieri a conclusione della convention, le parole di un leader e di un presidente.
(La Repubblica)