E’ morto a 71 anni
Fhilippe Daverio è morto all’età di 71 anni. La storia dell’arte perde un grande esperto e un grande divulgatore. A dare la notizia è stato Andree Ruth Shammah, regista teatrale e anima del Teatro Parenti di Milano, che ha appreso della morte di Daverio da suo fratello. Lo storico e popolare volto dell’arte in tv era stato ex assessore alla Cultura del Comune di Milano.
Docente, saggista e personaggio televisivo, oltre che storico dell’arte, dal 1993 al 1997 ha ricoperto l’incarico di assessore con le deleghe alla Cultura, Tempo libero, Educazione e Relazioni internazionali nella Giunta Formentini del Comune di Milano. Il programma d’arte e cultura ’Passepartout’ su Rai3, dal 2002 al 2013, seguito poi da ’Il Capitale’, lo rende celebre al grande pubblico. Era stato anche “bibliotecario” in Giunta con Vittorio Sgarbi sindaco di Salemi, è stato candidato in provincia a Milano nel 2009 nella lista di Filippo Penati.
Nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, Philippe Daverio iniziò la carriera come mercante d’arte: quattro le gallerie d’arte moderna da lui inaugurate, di cui due a New York. Dal 1993 al 1997 è stato assessore alla Cultura del Comune di Milano, dove si è occupato soprattutto del restauro e del rilancio del Palazzo Reale e della ricostruzione del Padiglione d’Arte Contemporanea distrutto a seguito dell’esplosione della bomba mafiosa del 27 luglio 1993.
Opinionista per «Panorama», «Liberal», «Vogue», «Gente», consulente per la casa editrice Skira, Daverio si è sempre definito uno storico dell’arte.
In questa veste lo scopre il pubblico televisivo di Rai3: nel 1999 in qualità di ’inviato specialè della trasmissione «Art’è», nel 2000 come conduttore di «Art.tù», poi autore e conduttore di «Passepartout», programma d’arte e cultura che ha avuto grande successo e notevole riconoscimento di critica e di pubblico. Si è occupato inoltre di strategia ed organizzazione nei sistemi culturali pubblici e privati e svolge attività di docente: è stato incaricato di un corso di storia dell’arte allo Iulm di Milano e ha tenuto corsi di storia del design al Politecnico di Milano. Dal 2006 era professore ordinario di sociologia dei processi artistici alla Facoltà di Architettura (dipartimento Design) dell’Università degli Studi di Palermo. Nel 2008 era stato nominato direttore della rivista d’arte «Art e Dossier» della casa editrice Giunti. Nel 2010 è stato anche autore e conduttore di «Emporio Daverio» su Rai5, una proposta di invito al viaggio attraverso le città del Belpaese, un’introduzione al museo diffuso ed uno stimolo a risvegliare le coscienze sulla necessità di un vasto piano di salvaguardia. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui figurano: «Il Museo Immaginato» (Rizzoli, 2011), «Il Secolo lungo della Modernità» (Rizzoli, 2012), «Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte» (Rizzoli, 2013)
(Il Tempo)