L’accusa del leghista: «Hanno nascosto i report del comitato».
La replica del ministro: «Abbiamo tutelato la salute pubblica»
E’ scontro aperto tra governo e Matteo Salvini sui verbali del Comitato tecnico scientifico, un botta e risposta duro tra il leader della Lega che accusa il governo di avere nascosto i documenti degli esperti e il ministro della Salute Roberto Speranza che replica definendo l’ex vice-premier un «piccolo leader che mette gli interessi di parte dinanzi a quelli del Paese». Salvini attacca dalle pagine del Corriere della sera con un intervento nel quale accusa l’esecutivo di avere tenuto segreti i documenti degli esperti sui rischi dell’epidemia, escludendo anche le opposizioni e i presidenti di Regione: «Il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere le informazioni». Un atto di accusa che si conclude con la richiesta di spiegazioni davanti a Camera e Senato: «Il governo deve spiegare davanti al Parlamento perché ha taciuto i rischi del virus».
Speranza non ci sta, quell’accusa di avere agito in maniera carbonara proprio non la digerisce. La risposta a Salvini è brusca e smentisce del tutto la ricostruzione del leader della Lega:
«Lo studio del Cts, a me, alla metà di febbraio, è stato presentato dal delegato delle regioni. Questo studio è stato fatto dal Cts e dentro il Cts c’è una rappresentanza delle regioni».
Un passaggio velenoso, perché, sottolinea il ministro della Salute «la persona che me lo ha presentato è un esponente della principale regione del nostro paese in termini di abitanti che, come è noto, non appartiene alle forze che sostengono il nostro governo». Insomma, dice Speranza, altro che mancanza di trasparenza, è stato un rappresentante della Lombardia – regione a guida leghista – ad illustrarmi lo studio che secondo Salvini il governo avrebbe tenuto segreto.
Le regioni, e anche le opposizioni, secondo Speranza erano informate. La diffusione pubblica è stata invece evitata, ma su decisione dello stesso Cts:
«La secretazione è stata una scelta del Cts perché si trattava di un documento con ipotesi molto variegate». Si è scelta la riservatezza «per non diffondere l’allarme, per un verso, ma anche perché il range di ipotesi al vaglio era molto ampio».
Quindi, l’attacco diretto al leader leghista: «La lettera di Salvini è sbagliata perché divide l’Italia e dà l’idea di un leader piccolo che mette dinanzi gli interessi di parte rispetto a quelli del Paese». Altro che «superficialità», come dice Salvini, «il governo ha fatto sempre valere la linea della tutela della salute. Abbiamo deciso sin dall’inizio che si poteva pagare un prezzo dal punto di vista economico e di relazione, ma bisognava mettere in primo piano l’aspetto sanitario».
«In questi mesi difficilissimi – ha concluso – non ho fatto polemica con nessuno, non intendo seguire il leader dell’opposizione. Siamo di fronte a un fatto così grande, con perdite di vite umane, da non meritare il teatrino della polemica politica».
(La Stampa)