Nei primi sette mesi dell’anno le entrate si attestano a 230,948 miliardi di euro con una flessione del 7,7% rispetto all’anno precedente
Entrate tributarie in calo nei primi sette mesi dell’anno. Nel periodo gennaio-luglio il gettito si è attestato a 230,948 miliardi di euro con una flessione del 7,7% (-19,195 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una variazione negativa, spiega il Mef, che riflette sia il peggioramento congiunturale sia le misure adottate dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Dopo l’andamento positivo registrato nel primo bimestre dell’anno, (+5,4%) legato, in particolare, alla dinamica favorevole dei versamenti dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze e di quelli dell’imposta sostitutiva dovuta sulle forme pensionistiche complementari e individuali, nei mesi successivi la diminuzione del gettito delle entrate tributarie è stato influenzata dagli effetti dei vari interventi normativi che hanno disposto la sospensione di versamenti tributari e contributivi.
I versamenti sospesi, secondo quanto disposto dall’ultimo intervento normativo, potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, per un importo pari al 50% in un’unica soluzione entro il 16 settembre o mediante rateizzazione fino ad un massimo di quattro rate mensili di pari importo con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020.
Il versamento del restante 50% delle somme dovute può essere effettuato, sempre senza sanzioni e interessi, con un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021. Il risultato dei primi sette mesi del 2020, sottolinea ancora il Mef, presenta elementi di disomogeneità dovuti all’inclusione nei versamenti di quest’anno di quelli dei contribuenti Isa e ‘minimi o forfettari’ che, nell’anno 2019, avevano versato a scadenze differite per effetto della proroga dei versamenti.
In picchiata il gettito Iva e da giochi
Le imposte indirette, nei primi sette mesi, ammontano a 92,744 miliardi di euro con una diminuzione tendenziale di 21,566 miliardi di euro (-18,9%). Ma il notevole calo, è dovuto principalmente alla flessione del 17,6% dell’Iva (-12,208 miliardi di euro) e in particolare alla componente scambi interni (-9,951 miliardi di euro pari a -16,3%), per effetto del rinvio dei versamenti Iva. Il gettito dell’Iva sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a 2,257 miliardi di euro (-27,6%).
Crollano anche le entrate derivanti dai giochi, in diminuzione del 42,7%, (-3,865 miliardi di euro) a 5,191 miliardi di euro. In forte flessione anche Il gettito da attività di accertamento e controllo che si è attestato a 4,845 miliardi, con un calo del 25,2% (-1,629 miliardi di euro) di cui: 2,237 miliardi di euro (-1,258 miliardi di euro, -36%) sono affluiti dalle imposte dirette e 2,608 miliardi di euro (-371 milioni di euro, -12,5%) dalle imposte indirette.
Giù gettito Irpef
Le imposte dirette ammontano a 138,204 miliardi di euro, con un incremento di 2,371 miliardi di euro (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il gettito Irpef si è attestato a 105,515 miliardi di euro, in calo dell’1,7%. La flessione è dovuta principalmente all’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-8,7%) e delle ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi (-9,5%), mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 5%. L’Ires registra un incremento di 2,478 miliardi di euro (+19,9%).
(Agi)