La foto di gruppo è arrivata. Il Movimento, sempre lacerato da battaglie interne, ritrova compattezza sul palco di Napoli nel rush finale della campagna elettorale sul referendum. Ministri, dirigenti, anche il presidente della Camera. Ma il protagonista è Luigi Di Maio, reduce da un tour forsennato a favore del Sì. E il luogo dell’evento finale è, non a caso, Napoli: piazza Carità. Ci sono Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia; Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico; Paola Taverna, vicepresidente del Senato; a sorpresa anche Roberto Fico, presidente della Camera; il viceministro Giancarlo Cancelleri. Oltre a Valeria Ciarambino, candidata del Movimento alle regionali in Campania.
Tutti insieme anche per dare una prova di forza, visto che il fronte del No nelle ultime settimane è cresciuto e le certezze sul Sì taglio dei parlamentari – storia battaglia del Movimento – si sono indebolite.
Nessuna contestazione – ed è una novità rispetto agli ultimi tempi – da parte degli operai della Whirlpool, che pure erano presenti in piazza e che poco prima in prefettura hanno incontrato Patuanelli. “Il Sì unisce tutti gli elettori italiani, è una prova di maturità”, è l’appello finale di Di Maio. E Patuanelli: “Le ragioni del No è che avere 935 posti da assegnare è sicuramente meglio che 600. Avere più parlamentari significa avere più fondi quando noi, con pochissimi soldi, abbiamo dimostrato di governare”.
Il voto amministrativo, che tanto preoccupa il Pd, viene quasi ignorato. Ma ormai tutti sono consapevoli che la maggioranza rischia molto, nel voto di domenica e lunedì. E così il ministro degli Esteri mette le mani avanti: “Vediamo quali saranno i risultati delle Regionali e capiremo gli effetti. Ma non credo che un rimpasto sia sostenibile”.
(La Repubblica)