Iss: contagi in crescita, risale l’età media
Forte balzo in avanti rispetto ai 1.585 di ieri, con un numero di tamponi anche leggermente inferiore. Dieci i morti. L’indice di contagiosità scende dall’1,14 allo 0,92
Se l’Europa torna a marzo noi da oggi siamo al 1 maggio quando i contagi erano 1.965, vicini ai 1.907 di oggi, che segnano un forte balzo in avanti rispetto ai 1.585 di ieri, con un numero di tamponi anche leggermente inferiori. Salgono però più leggermente i ricoveri, oggi più 39 ai quali se ne aggiungono 4 in terapia intensiva. Dieci i decessi.
L’aumento dei contagi è oramai una costante da sette settimane, sottolinea il Report del monitoraggio della settimana dal 7 al 13 settembre a cura dell’Iss e del ministero della salute. Negli ultimi 14 giorni l’incidenza dei casi su 100mila abitanti è passata da 27,89 a 29,63, ma quello che preoccupa gli estensori del rapporto è l’innalzamento dell’età media dei contagiati che in soli sette giorni è passato da 35 a 41 anno. Ad agosto l’età media era di soli 29 anni. Segni “di una maggiore trasmissione in ambito familiare, con circolazione del virus anche tra persone con età avanzata”. Dove il virus non è meno pericoloso di prima, tant’è che con l’innalzamento dell’età si è assistito a un costante aumento dei ricoveri, con una percentuale di letti occupati da pazienti Covid passata in una settimana dal 2 al 4%, mentre nelle terapie intensive si è saltati dall’1 al 2%, ma con punte del 5% in alcune regioni. Aumenta il numero dei focolai, ora in 2.397 a sprigionare scintille, dei quali 698 nuovi.
L’indice di contagiosità, l’Rt scende invece dall’1,14 allo 0,92, sotto quindi il livello di guardia di uno, sopra il quale sono soltanto 5 regioni: Calabria, Friuli, Liguria, Trento e Sicilia.
Tornando ai dati di oggi, continuano a galoppare i nuovi contagi in Campania, passati da 195 a 208. Risalgono i contagi anche in Veneto, dove nelle 24 ore passano da 109 a 176, per un dato complessivo di 25.423 infetti dall’inizio dell’epidemia. Si contano anche tre vittime, che portano a 2.153 il numero totale dei morti (tra ospedali e case di riposo).
Boom di contagi in Alto Adige. I laboratori dell’Azienda sanitaria altoatesina nelle ultime 24 ore hanno effettuato 1.916 tamponi. Sono stati registrati 72 nuovi casi positivi, contro gli 11 di ieri. Si tratta soprattutto di raccoglitori di mele dell’est che vengono testati al loro arrivo in Italia. Il numero di persone in isolamento domiciliare è invece salito da 1.672 a 1.744, delle quali 64 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna o Malta. Resta invece invariato il numero dei pazienti ricoverati: 15 nei normali reparti e 2 in terapia intensiva.
In toscana scendono da 119 a 99 i contagi di giornata. Salgono invece ancora un po’ da 181 a 193 i nuovi casi nel Lazio, 108 dei quali nella Capitale. Non si registrano però decessi.
Diminuiscono i tamponi processati in Puglia: oggi sono 3.773 contro i 4.011 di ieri, ma aumentano i contagi che salgono a quota 84 contro i 63 di ieri. Sono stati anche registrati due decessi, uno in provincia di Bari, l’altro nel Tarantino (le vittime salgono a 577).
Accordo fatto tra Commissione Ue, Sanofi e GSK che consentirà ai paesi Ue di acquistare fino a 300 milioni di dosi del vaccino anti-Covid prodotto dalla joint venture delle due case farmaceutiche. Un contratto dello stesso tipo è stato firmato con AstraZeneca.
Intanto si apprende che dal sangue dei pazienti si possono ottenere previsioni sul decorso della Covid-19. Lo dimostra lo studio «Covid-Ip», del team internazionale del King’s College London e del Francis Crick Institute di Londra con la partecipazione di Francesca Di Rosa dell’Istituto di biologia e patologia molecolari del Cnr di Roma.
Che il Covid abbia prodotto danni anche a chi non si è contagiato ma soffre di altre gravi patologie lo confermano le stime dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Per effetto della pandemia da SarsCov2, nei primi 5 mesi del 2020, in Italia, sono stati infatti eseguiti circa un milione e quattrocentomila esami di screening per tumori in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ritardi che si traducono, ad esempio, in una netta riduzione delle nuove diagnosi di tumore della mammella (2.099 in meno) e del colon-retto (611 in meno). “I ritardi nei programmi di prevenzione secondaria – avverte il presidente Aiom Giordano Beretta – possono determinare un aumento della mortalità nei prossimi anni”.
(La Stampa)