L’omicida era agli arresti domiciliari a casa del 63enne ormai costretto a letto: lividi sul corpo hanno insospettito dopo la morte. L’autopsia ha confermerebbe la violenza
TARANTO. Avrebbe ucciso l’uomo – non autosufficiente – del quale si occupava come badante. Mentre scontava gli arresti domiciliari a casa sua. Ora è indagato per omicidio.
La morte del 63enne era apparsa subito sospetta. Il corpo era stato trovato sul letto nelle ultime ore: seminudo, con ecchimosi al collo e sugli zigomi. Elementi che, come spiegano i carabinieri, «lasciavano chiaramente presagire una morte violenta». Con tutta probabilità strangolato. A lanciare l’allarme era stato un vicino che aveva chiesto l’intervento del 118 nell’appartamento di via Oberdan, nel centro di Taranto, lì dove è stato poi scoperto il cadavere. Quando hanno fatto irruzione al quarto piano, i carabinieri non hanno avuto dubbi. Quel livido sul collo era la conferma che, poco prima, in quell’abitazione era accaduto qualcosa. Peraltro l’uomo, da tempo, non era più autonomo e trascorreva le sue giornate sul letto dov’è stato trovato. Non aveva figli ed era accudito da un 39enne, suo conoscente ai domiciliari, che lo aiutava nelle esigenze quotidiane. I due vivevano insieme da maggio.
Ma dopo l’accaduto, sembra che di lui si fossero perse le tracce.
Prima dell’arrivo dei carabinieri sarebbe stato visto allontanarsi con passo veloce dallo stabile. Questo stando al racconto di un vicino che lo ha incontrato fuori dal palazzo. A lui aveva riferito che il suo assistito non si sentiva molto bene. Parole che hanno fatto insospettire il suo interlocutore che ha immediatamente chiamato i soccorsi. All’arrivo dei sanitari, per l’anziano non c’era più nulla da fare.
L’autopsia, in programma nelle prossime ore, potrebbe essere determinante per ricostruire quanto accaduto. Le indagini, intanto, si sono concentrate su quell’uomo che abitava con lui. Un 39enne originario di Crispiano, in provincia di Taranto, con alle spalle vari precedenti penali. In particolare, furto ed evasione. «Stava scontando da alcuni mesi i domiciliari presso l’abitazione della vittima – spiegano i militari – e provvedeva alla sua assistenza giornaliera, facendogli da badante». Nonostante fosse gravato dal provvedimento restrittivo, nelle ultime ore si era reso irreperibile. Evaso dai domiciliari ma anche sospettato di omicidio. Il movente non è ancora chiaro, ma non si esclude neppure un gesto estremo al termine di una lite.
Le ricerche si sono concentrate nei luoghi da frequentati dal presunto assassino e poi, grazie anche all’intermediazione di alcuni parenti, l’uomo si è presentato spontaneamente in caserma, ma non ha confessato. Per lui è scattato l’arresto per evasione ed è indagato per omicidio. Adesso si trova in carcere, a Taranto.
(La Stampa)