Da domani sarà una due giorni di scioperi e manifestazioni, ma anche di disagi per i cittadini, che coinvolgeranno scuola e trasporti pubblici.
A indire l’agitazione, nei giorni in cui il 30% degli istituti del Lazio che avevano differito il riavvio finalmente ripartiranno, sono Usb, Unicobas e Cub, “per dire no ai docenti usa e getta che serviranno semplicemente a svolgere operazione di baby-sitting in attesa dei docenti titolari”, fanno sapere dall’Unione sindacale di base, che ha coinvolto nella protesta anche i trasporti.
A Roma, dunque, venerdì 25, allo sciopero della scuola nazionale, si aggiunge anche quello che coinvolge le reti Atac, Roma Tpl e Cotral, quindi bus (anche per la provincia), tram, metro, ferrovie urbane. Motori spenti, in questo caso, contro le misure che alzano la capienza dei mezzi pubblici all’80%. Secondo i lavoratori, guidare in questo stato è troppo pericoloso: “Le aziende – spiega in una nota Usb – non assicurano il contingentamento degli ingressi su bus e metro, dove spesso si supera il 100% della capienza”. Lo sciopero partirà alle ore 10 e interesserà, come detto, bus, filobus, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Viterbo, Termini-Centocelle e Roma-Lido. Ma saranno garantite alcune fasce: non dovrebbe avere disagi chi si sposterà con i mezzi pubblici da inizio servizio e fino alle 10 e dalle 17 alle 20. Nella notte tra il 24 e il 25 e tra il 25 e il 26 potrebbero registrarsi cancellazioni e riduzioni del servizio, mentre nella notte tra il 25 e il 26 non sarà garantito il servizio delle linee metro e del tram 8 (attivi, durante il week-end, anche oltre la mezzanotte). Scioperano anche i lavoratori Cotral: a rischio, dunque, anche gli spostamenti tra Comuni.
A scendere in piazza il 25 saranno anche gli studenti: mentre Osa e Usb protesteranno davanti al Miur dalle 9.30, gli Studenti Medi, La Strada e Autonomia saranno a Montecitorio. Tra loro, anche gli universitari di Link, che però la mattina del 26 faranno un’azione dimostrativa a piazzale Aldo Moro per il diritto allo studio e l’accessibilità all’università, protestando in particolar modo contro la situazione legata ai posti alloggio: “A Roma – spiega spiega Stefania N’ Kombo, rappresentante in Consulta DiSCo e vicepresidente della commissione alloggi DiSCo – ci sono quasi 4mila idonei non beneficiari: i posti alloggio sono palesemente insufficienti. I vincitori sono circa 2.000, dimostrano che in questa citta? e? piu? facile rimanere tagliati fuori dal diritto allo studio che trovare posto alloggio. Negli anni, la Regione Lazio non ha mai veramente garantito un posto alloggio a tutte le persone che lo richiedessero, ma quest’anno pretendiamo un maggiore impegno che garantisca davvero a tutte e tutti il diritto allo studio di cui ora piu? che mai ha bisogno”. In tutto ciò il 7 ottobre è prevista l’uscita delle graduatorie per le borse di studio: carenze anche in questo potrebbero portare ad altre proteste.
Ancora il 26, ma di pomeriggio, è in calendario una mega-manifestazione che coinvolgerà tutti i protagonisti del mondo della scuola. Il movimento promotore è “Priorità alla scuola” (nato durante il lockdown), che in piazza del Popolo chiamerà genitori, docenti, studenti e sindacati per “imporre al Governo un profondo cambiamento di rotta, un’altra agenda, altre priorità, affinché il diritto allo studio possa essere veramente tale”. Tra i sindacati che hanno confermato la loro presenza, Cobas, Confederali, Snals, Gilda. Anche in questo caso saranno presenti i liceali, che in questi giorni stanno facendo i loro primi colletivi in orari extra-scolastici, ma anche gli universitari.
(La Repubblica)