27 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Scuola, nuova circolare di Speranza: certificato e doppio tampone se positivi

 

Il pediatra o il medico di famiglia devono richiedere tempestivamente il test diagnostico per gli alunni o il personale.

Soddisfatti pediatri e presidi: “Finalmente chiarezza”

 

Il Ministero della Salute riassume le linee guida per la scuola in caso di positività al Coronavirus per alunni ed operatori scolastici. Se il test risulta positivo – si legge – per il rientro bisognerà effettuare, come prevedono i criteri vigenti, due tamponi (test di biologia molecolare) a distanza di 24 ore l’uno dall’altro con un contestuale doppio negativo, l’alunno o operatore scolastico – spiega la circolare – rientrerà a scuola con attestazione di avvenuta guarigione e nulla osta all’ingresso o rientro in comunità. In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, la persona rimarrà a casa fino a guarigione clinica.

Nella circolare il Ministero chiarisce che per “caso sospetto” si intende quello in cui: “a) un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o sintomatologia compatibile con Covid-19, in ambito scolastico; b) caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o sintomatologia compatibile con Covid-19, presso il proprio domicilio; c) caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o sintomatologia compatibile con Covid-19, in ambito scolastico; d) caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37.5°C o sintomatologia compatibile con Covid-19, al proprio domicilio”.

I pediatri: “Giusto che il tampone sia tempestivo”

Dalla circolare del ministero della Salute sulla gestione del Covid nella scuola “si evince quello che noi pediatri stiamo dicendo da settimane a gran voce: un bambino o un ragazzo con almeno uno dei sintomi simil Covid deve essere sottoposto a tampone”. Commenta così il presidente della Federazione italiana Medici Pediatri (Fimp), Paolo Biasci, la circolare del ministero diffusa oggi. “Il documento – osserva Biasci – non fa riferimento al numero di giorni, ma l’indicazione è di farlo ‘tempestivamente’, prima possibile”. Nessuna novità, dunque, ma maggior chiarezza: “La circolare non fa altro che meglio specificare quello che ha stabilito l’Iss nel documento sulla gestione dei focolai Covid nelle scuole. Ho notato che nella prima parte sono specificati tutti i riferimenti giuridici, come a sottolineare che tutte le Regioni lo hanno approvato e quindi lo dovrebbero adottare in questo modo. Il documento non prende in considerazione altri decreti, come quello Azzolina dello scorso agosto che raccomandava il certificato dopo tre giorni di assenza nella fascia 0-6 anni. Quello dell’Iss è l’unico cui fare fede”. ma cosa devono fare i genitori dei compagni di classe del bimbo positivo? “Sara’ il referente della Asl che fa capo al responsabile del dipartimento di prevenzione che deciderà in merito alla quarantena e ai tamponi”, spiega Biasci che frena l’iniziativa personale dettata dal panico. Per il pediatra la via del tampone per distinguere una banale influenza dal coronavirus è l’unica possibile. Tuttavia di pari passo “serve un impegno di risorse sul territorio destinato a investimenti nei centri per il test, nei laboratori e nel personale”. Insomma, la domanda salirà a dismisura e non si puo’ pensare di fronteggiarla con i numeri di oggi. “I genitori sono arrabbiati e hanno ragione. Non sanno cosa fare, sono in attesa di una telefonata della Asl per effettuare il tampone ma i tempi si allungano”.

I presidi: “Ma rimane il problema delle assenze”

D’accordo anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “Il ministero della Salute fa finalmente chiarezza su una materia complessa sulla quale non c’era uniformità di vedute. La circolare uniforma le procedure sanitarie relative ai casi di malattia e chiarisce come devono essere fatte le certificazioni mediche da presentare alla scuola, sia nel caso che lo studente o il dipendente abbia avuto il Covid sia nel caso non lo abbia avuto. Nel primo caso – sottolinea Giannelli – si deve aspettare che il tampone sia negativo, e si devono seguire le procedure previste per il Covid. Nel secondo caso – prosegue – si deve aspettare la guarigione dalla patologia non Covid e ci sarà da attestare l’avvenuta guarigione, sia in caso di positività che di negatività al Covid”. Questa circolare tranquillizza il mondo della scuola? “Solo in parte – risponde Giannelli – perché rimane aperto il problema delle assenze sulle quali la famiglia non fornisce la ragione medica. In sostanza, la scuola non sa come comportarsi nei confronti di quegli alunni che si assentano e poi si ripresentano a scuola senza dire cosa è accaduto”.

(la Stampa)

Ultimi articoli