23 Novembre, 2024
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Scuola, ecco le undici aziende vincitrici del bando banchi

 

Sette gruppi italiani e quattro big stranieri. Una gara d’appalto e poi una trattativa. Entro fine ottobre 2,4 milioni di pezzi da consegnare, per ora nelle scuole ne sono arrivati 300.000

ROMA – Sono pubblici, dopo molte richieste avanzate al commissario Domenico Arcuri, i nomi delle undici aziende che stanno costruendo e, lentamente, consegnando i banchi monoposto ai 58 mila plessi scolastici del Paese. Gli uffici del commissario hanno pubblicato sul sito di governo il file più atteso: i “vincitori”. Si scopre, così, che la fabbricazione dei 2.408.434 banchi e sedie da consegnare “entro fine ottobre” (inizialmente lo stock richiesto era, in verità, pari a 2.540.236 pezzi) è stata affidata a sette gruppi italiani (per 17 aziende in totale, visto che due sono raggruppamenti con più imprese) e quattro big stranieri: una multinazionale svedese, un’impresa tedesca, una franco-spagnola, una portoghese.

Le due realtà con il carico maggiore sono italiane: la Quadrifoglio sistemi d’arredo spa, di Basalghelle, Treviso, porterà alle scuole 600.000 pezzi. Il raggruppamento costituito da sette società e guidato da Mobilferro srl (arredi di Trecenta, Rovigo) mezzo milione. I sei mandatari di questo secondo Rti sono: Vastarredo srl (Vasto, Chieti), Camillo Sirianni sa (azienda nata a Catanzaro, in un primo momento critica con il Bando Arcuri), la Sud Arredi srl di Nocera superiore, la Paci srl di Montespertoli (Firenze), la romana Arredalascuola srl e la Biga srl, industria di arredi scolastici di Palermo.

Tra i vincitori diretti del bando ci sono l’italiana Beton, della provincia di Verona,, la portoghese Nautilus sa, quindi Estel Group srl, storica azienda di arredo per la casa di Thiene (Vicenza), e, infine, la Principle Italy spa, della provincia di Milano. Queste società hanno presentato l’offerta il 5 agosto, una dopo l’altra, dalle ore 11,58 alle 12,56.

Il commissario, allora, sottoscrisse i primi sei contratti, ma constatò “come non fosse effettivamente possibile soddisfare integralmente le esigenze rappresentate dal ministero dell’Istruzione nei tempi indicati”,

dice ora la nota. I banchi dovevano arrivare in classe entro il 14 settembre, avvio dell’anno scolastico: la potenza produttiva in campo non l’avrebbe consentito.

Domenico Arcuri, dopo aver sentito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra Lucia Azzolina, il 9 settembre ha avviato una seconda procedura negoziata “senza previa pubblicazione del bando di gara” con tutti gli operatori economici che, “seppure tardivamente rispetto al 20 luglio 2020”, avevano manifestato espressamente l’interesse ad eseguire la fornitura “in parola”. L’accordo bis era reso possibile da una deroga consentita rispetto alla disciplina prevista dal Codice dei contratti pubblici. Sono arrivate altre offerte concordate e il commissario ha scelto di affidare una nuova fornitura a cinque nuovi operatori: Hmy Financiere, società con sede a Moneteau, in Francia; la Kinnarps Ab, multinazionale svedese con un riferimento italiano a Cantù (Como), la Vs Vereinigte Spezialmöbelfabriken GmbH & Co. Kg di Monaco, l’Aurora Group srl (questa di Miglianico, Chieti) e un secondo raggruppamento temporaneo guidato da Gonzagarredi, mobilificio a Gonzaga, Mantova, e con cinque aziende a corredo. Tutte queste si sono impegnate a produrre e consegnare almeno 200.000 pezzi scolastici.

 

Il numero dei banchi monoposto complessivamente contrattualizzato è di 2.046.000; quello delle sedute innovative è di 434.000. Il fabbisogno richiesto viene, pertanto, soddisfatto. Il commissario ora sottolinea: “Le condizioni contrattuali ed economiche applicate alla totalità delle imprese sono identiche a quelle originariamente previste nell’Avviso di gara e sono indipendenti dalle modalità e dalle tempistiche con le quali le imprese sono state contrattualizzate”.

Hanno presentato offerte ma non sono state scelte la e-Picuro srl, la prima a presentarsi, e la Moschella sedute srl. La Nexus srl aveva mostrato interesse, “ma non era mai stata presa in considerazione”.

Ad oggi nelle scuole italiane sono stati consegnati 300.000 pezzi.

(La Repubblica)

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