25 Dicembre, 2024
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Reddito di cittadinanza: occorre una “misura” efficiente, equa ed “universale”

Garantire a tutti condizioni di vita dignitosa sembra sia un dovere per chiunque governi:

basterebbe iniziare ad attestarsi ai livelli minimi della dignità, l’ultimo gradino prima della barbarie, del considerare esseri umani come cose, o come vengono considerate troppo spesso le “bestie”: oggetti, appunto, non esseri viventi parte del “sistema” nel quale siamo immersi.

A noi pare un diritto universale da rispettare e far rispettare, e lo Stato, la comunità, dovrebbe assumere questa come priorità.

In Italia si è affrontato il tema con idee e impostazioni diverse, assumendo decisioni parziali, poco efficienti e con efficacia molto dubbia, troppo spesso condizionate della “propaganda partitica”.

Sul “reddito di cittadinanza” se ne sono dette e ne abbiamo viste di tutti i colori, dalla dichiarazione della “fine della povertà” – fatta dal balcone di una sede istituzionale, con modi d’altri tempi – alle profonde ingiustizie e disparità di trattamento, alle furbizie e abusi insopportabili.

Abbiamo visto persone rimanere nell’indigenza più disumana, come pure il reddito di cittadinanza assegnato a ricchi ‘ndranghetisti.
All’inizio di quest’anno sono stati scoperti 237 soggetti che percepivano il sussidio illegalmente: nella Locride,

237 persone hanno approfittato del sussidio per quasi 900mila euro, nonostante fossero intestatarie di beni di lusso come delle ville multipiano, ma anche di una Ferrari.

Sono state scoperte dalla Guardia di finanza, che stava indagando sul fenomeno dei falsi braccianti, molto diffuso in Calabria, dove tante persone percepiscono dei sussidi pur non avendo mai lavorato nei campi.

Tra i 237 ci sono tanti membri di note famiglie ‘ndranghetiste, molti dei quali erano sotto processo, accusati di associazione mafiosa e reati fiscali. Sono stati tutti denunciati, e dovranno restituire i quasi 900mila euro percepiti illegalmente.

 

L’ultimo episodio “increscioso” è stato recentemente segnalato dal giornale Il Mattino, che denuncia lo scaldalo dell’imprenditrice con il reddito di cittadinanza: poverissima con 20 fuoriserie e una ditta tutta sua

 

Sono questi motivi per abolire il reddito di cittadinanza?

Certamente sono evidenze che dovrebbero obbligare, rapidamente, ad una seria riflessione: perché bisogna evitare queste vergogne estreme, come i tantissimi casi di persone che percepisco il sussidio pur garantendosi un tenore di vita non proprio da indigenti.

Ma allo stesso tempo occorre finalmente introdurre norme e criteri in grado di soddisfare quella che è una esigenza prioritaria: garantire a tutti condizioni di vita dignitose

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