26 Dicembre, 2024
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Ricciardi: “Seconda ondata? Non è ancora finita la prima”

Il consulente dell’Oms e di Speranza dice che la curva epidemica non è azzerata ma appiattita.  I posti in terapia intensiva negli ospedali sono raddoppiati ma qualche regione è in ritardo. 

“Seconda ondata? In realtà non è mai finita la prima. Quello che abbiamo fatto è stato appiattire la curva epidemica ma non azzerarla, quindi, quando ci sono le condizioni favorevoli, come sono state quelle dei comportamenti estivi e adesso purtroppo il freddo, la curva si riapre”. Lo ha detto Walter Ricciardi, del Comitato Esecutivo Oms e consulente del ministero della Salute a “Buongiorno su Sky TG24”.

“È ancora la prima ondata – ha aggiunto – che di fatto viene chiamata seconda solo perché corrisponde a una nuova stagione, ma la pandemia è sempre quella. L’azzeramento non è avvenuto e quindi adesso, come avevamo previsto, riparte”.

Parlando della situazione negli ospedali italiani, Ricciardi ha sottolineato che “I posti in terapia intensiva sono stati raddoppiati, oggi sono più di diecimila e su questo sono abbastanza tranquillo. Il problema non è la terapia intensiva ma sono le terapie subintensive, il rafforzamento dei pronto soccorso con percorsi separati e il rafforzamento degli ospedali Covid. Su questo il Paese è a macchia di leopardo, ci sono delle Regioni che sono pronte e altre che sono in ritardo”.

Ma, ha aggiunto l’esperto , “Ci sono ancora dei pronto soccorso che non hanno i percorsi separati – ha aggiunto – questo, quando ci sarà la pressione dell’influenza e contemporaneamente quella della paura del Covid. Determinerà che queste persone arriveranno in un unico flusso, determinando il caos. L’invito alle Regioni è ad accelerare tutto quello che dovrebbe evitare di andare in terapia intensiva, i soldi sono stanti stanziati”.

E riferendosi al sistema di prevenzione, Ricciardi ha detto che “I test rapidi sono migliorati notevolmente. Negli aeroporti, nelle scuole e quando bisogna fare analisi su grandi masse di popolazione diventano un’opzione molto seria. Non sono ancora affidabili al 100% però consentono sicuramente di identificare i super diffusori e quindi sono uno strumento importante. Per primi al mondo abbiamo iniziato ad utilizzarli negli aeroporti, stiamo pensando di utilizzarli anche in altri ambienti, per esempio le scuole”.

Il tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna, ha spiegato il consulente dell’Oms, “non è ancora all’ordine del giorno. In questo momento la Gran Bretagna non presenta dati come la Francia e la Spagna su cui abbiamo preso delle misure adeguate”.

Sul caso stadi, Ricciardi ha detto che  si è voluta privilegiare “l’apertura delle scuole mettendo in circolazione dieci milioni di persone all’interno di ambienti chiusi, non è pensabile di aprire a migliaia di persone degli stadi . È qualcosa che in questo momento non è pensabile – ha aggiunto –  sarà pensabile nel momento in cui effettivamente continueremo a tenere la circolazione del virus sotto controllo. In questo momento, con i nostri dati e con quelli dei Paesi circostanti, non ci possiamo permettere di abbassare la guardia”.

(Agi)

 

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