Escono i dati di Salute Lazio di settembre e la fotografia che scattano è quella di una situazione aggravata. Dall’apertura delle scuole, certo, dove sono diversi i positivi, in alcuni casi con focolaio, a cominciare dalla Marymount sulla Cassia, dal Collegio San Giuseppe – Istituto De Morede di piazza di Spagna, per arrivare ai licei Manara, Righi e Russell, per parlare solo degli istituti superiori (casi anche in asili, elementari e medie). Ma anche perché il maggior numero di tamponi che la regione Lazio sta somministrando, sta approfondendo e dettagliando la diffusione del virus.
Sommando i dati dei vari Municipi, si arriva a un totale di 7.484 positivi soltanto a Roma dall’inizio della pandemia. I municipi più in affanno sono il 2 e il 15 con, rispettivamente, 575 e 557 casi. Il municipio 8 che ha un numero molto più elevato di contagiati, 810, ha però un tasso più basso di incidenza e cioè il 27,50 per cento ogni 10.000 abitanti. Il tasso di incidenza nel 2 è invece di 34,15 e nel Municipio 15 di 34,68 per cento.
Se si vanno a consultare i dati per zona urbana, invece, le zone con il maggior numero di casi, sempre in rapporto al numero di abitanti, sono Foro Italico (9) , Villa Borghese (8), Università (22), Omo (42), Aurelio Sud (74). E se Ostia durante l’estate aveva registrato un aumento considerevole di casi rispetto ai mesi precedenti, adesso scende di nuovo, con 87 casi a Ostia Nord e 87 casi a Ostia Sud dall’inizio della pandemia, per un totale di 174 positivi: 43 di questi si sono verificati a settembre. Mentre ad agosto le zone con il più elevato numero di casi di coronavirus erano Ostia, Torre Angela, Tuscolano, Centocelle, Trieste e Val Melaina.
L’annuncio che la regione procederà con mini lockdown in palazzi, quartieri o complessi residenziali, il potenziamento dei controlli e la nuova organizzazione ospedaliera (partita venerdì sera), fanno diventare il dato zona per zona importantissimo. E per capire come andrà a finire, adesso resterà da verificare se l’ulteriore stretta regionale sull’uso delle mascherine – venerdì 2 ottobre è stata emessa un’ordinanza che obbliga ad indossarle anche all’aperto – sortirà effetti positivi. E se i tamponi salivari che da martedì prossimo, 6 ottobre, scopriranno eventuali nuovi focolai nelle scuole, impennando i numeri, almeno in via momentanea, ma permettendo poi di circoscrivere, perimetrare e contenere la diffusione.
(La Repubblica)