Incontro governo-Regioni, si tratta sul numero di spettatori in teatri e palazzetti
Resta ancora aperta la discussione tra governo e Regioni riguardo al nodo sul numero consentito di accessi per gli spettatori nei palazzetti dello sport, nei musei e nei teatri. E’ quanto si apprende dopo l’incontro del governo con con le regioni sul tema delle nuove misure anti Covid.
Lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha rilanciato l’idea di una percentuale di spettatori rispetto alla capienza delle singole strutture anche in vista del Gp di Imola,come era accaduto a settembre per i due moto-gp a Misano. Resta condivisa la posizione sul numero massimo di mille persone allo stadio.
Speranza: “Il contagio cresce”
“Il contagio cresce, dobbiamo alzare la soglia di attenzione”. A dirlo, dopo la diffusione del bollettino di oggi con i dati dei contagi da Covid in Italia, è il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Sarebbe un’illusione pensare che nel contesto internazionale noi siamo fuori pericolo. La politica – ha sottolineato Speranza – deve dire la verità e ieri in Parlamento l’ho detta, spiegando perchè abbiamo chiesto la proroga dello stato di emergenza, perché i dati dicono che il contagio cresce ed è necessario alzare la soglia di attenzione”. Dai dati del bollettino risulta infatti che oggi i nuovi contagi da coronavirus in Italia sono 3678 mille in più di ieri.
L’allarme di Speranza
Dati più che preoccupanti, che arrivano nel giorno in cui il consiglio dei ministri ha approvato il dcpm sulla proroga dello stato di emergenza e l’uso della mascherina all’aperto e al chiuso (tranne che a casa) e la Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni svolte ieri in aula dal ministro della salute Roberto Speranza sulle misure di contenimento del Covid19.
Intervenendo a un congresso della Fimgc a Villasimius, Speranza parlando dell’emergenza Covid ha chiarito: “I mesi che arriveranno saranno ancora più difficili perché non solo dobbiamo gestire l’emergenza in corso, ma dobbiamo anche provare a costruire il Servizio sanitario nazionale del futuro. Non solo – ha proseguito il ministro della Salute – dobbiamo reggere rispetto ad un’epidemia che è in una fase crescente, ma anche capire come costruire un Ssn nuovo secondo alcuni assi fondamentali che vorrei condividessimo. Su questa materia abbiamo bisogno – ha concluso – di un grande patto”.
Conte: “Da domani in vigore l’obbligo della mascherina”
Prima dell’incontro con le Regioni a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha annunciato che l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi chiusi entrerà in vigore a partire da domani. “Raccomando comportamenti appropriati anche in famiglia – ha detto il premier – La mascherina e le regole di distanza valgono anche con familiari che ad esempio abitano dall’altra parte della città”. Conte ha quindi ribadito che “la tutela della salute deve essere al primo posto. L’obbligo di mascherina eleva un più alto livello di precauzione per non tornare alla fase del lockdown”.
Il premier ha quindi precisato che “non credo certo di poter essere accusato di sottrarmi al confronto. Da quando è iniziata la pandemia – ricorda – sono andato tantissime volte in Parlamento: continuerò ad andare, la settimana prossima in vista del bertice Ue e verso la fine del mese per il question time da premier”.
La polemica Sileri-Cts
Non si placano, invece, le polemiche tra il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri e il comitato tecnico scientifico. Ieri Sileri durante la trasmissione Di Martedì su La7 ha accusato il Cts di troppa burocrazia. “Ma ci imputa responsabilità che non abbiamo e cerca di strumentalizzare il lavoro del Comitato”, replicano dal Cts.
Ma il premier Conte cerca di minimizzare lo scontro. “Ho parlato con Sileri – ha detto il presidente del Consiglio- e mi ha spiegato che non c’era nessuna polemica, perché ha sempre pubblicamente apprezzato l’operato, la professionalità, la competenza di tutti i componenti del Cts. Sono gli esperti della comunità italiana e lavorano gratuitamente. Nessuna volontà di polemica. Su un paio di profili c’è una riflessione in atto”.
(La Repubblica)