Occhi puntati su Palazzo Madama che, mercoledì o giovedì, dovrebbe votare la Nota di aggiornamento al Def. Per il disco verde, richiesta la maggioranza assoluta dei voti
L’obiettivo della prossima settimana, al Senato, è ‘quota 161‘. Per approvare lo scostamento di Bilancio serve, infatti, la maggioranza assoluta dei componenti di Palazzo Madama (non così per la Nota di aggiornamento al Def, che si vota a maggioranza semplice). Sulla carta, il pallottoliere indica che i numeri ci sono e potrebbero superare di un soffio il tetto da raggiungere, ma non è tutto così scontato.
Intanto, a fare la differenza saranno i voti che arriveranno dal gruppo Misto e, sul Senato, come su tutto il Paese, c’è l’incognita legata al Covid, che infatti ha già colpito tre senatori. In più, bisognerà vedere cosa faranno i senatori a vita, e cosa decideranno quanti hanno dato alla maggioranza un ok ‘a intermittenza’.
Il voto dovrebbe esserci mercoledì o giovedì, a ridosso dell’appuntamento con la Ue che prevede la presentazione della Nadef proprio il 15. Appuntamento peraltro che, vista l’emergenza pandemia, potrebbe anche slittare, benchè, stando alle previsioni, di poco.
Intanto, a far di conto, si può guardare alla mappa dei sì: 92 M5s (tre assenti M5s per la quarantena, anche se questa sarebbe ormai in scadenza), cui si aggiungono, sempre sulla carta, i 35 senatori Pd e i 18 di Italia viva, i 6 esponenti delle Autonomie, mentre nel Misto vanno calcolati i 6 di Leu (comprendendovi anche Sandro Ruotolo, che non ha formalmente aderito al gruppo). E ancora, sempre sulla carta, ci sarebbero i due senatori del Maie. In tutto si arriva a quota 157, ma altri voti dovrebbero arrivare dal Misto, tanto da portare l’asticella a poco più di 161.
Il tutto, senza tener conto che sullo scostamento potrebbero votare a favore anche alcuni senatori a vita, come Mario Monti ed Elena Cattaneo.
(Agi)