26 Novembre, 2024
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Torna l’ora solare: ecco quando cambia. Ma dopo il 2020 sarà abolita l’ora legale?

Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre lancette indietro di 60 minuti. Entro aprile i Paesi Ue dovranno decidere per l’abolizione o meno dell’ora legale

Lancette indietro di un’ora, dalle 3 alle 2, nella notte sabato 24 e domenica 25 ottobre. Torna, infatti, l’ora solare. Potremo dormire un’ora in più ma perderemo sessanta minuti di luce al pomeriggio, che guadagneremo però la mattina. L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend del mese di marzo (tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021) quando torneremo a spostare in avanti le lancette. Poi occorrerà attendere aprile per sapere se il 2021 decreterà o meno la fine del cambio dell’ora, in vita da 54 anni.

Poco più di due anni fa, tra luglio e agosto 2018, è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora: quasi cinque milioni di cittadini dell’Unione Europea hanno risposto a una consultazione, promossa a tale scopo dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia. A esprimersi favorevolmente è stato il 76% dei votanti. Nella discussione che è seguita alla Commissione Europea non si è raggiunta una decisione univoca che accontentasse tutti i Paesi membri.

E’ molto probabile che si vada verso una decisione a blocchi: i Paesi meridionali dell’Unione potrebbero tenere l’ora legale per tutto l’anno, quelli settentrionali manterrebbero invece per 12 mesi l’ora solare. L’Italia non ha ancora preso una posizione sul fatto di mantenere l’ora solare oppure di abolirla definitivamente, al contrario della Francia, che ha deliberato, dopo una consultazione popolare indetta dall’Assemblea Nazionale, di bandirla per sempre.

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, a pochi giorni dal ritorno dell’ora solare ha diffuso i dati su quanto l’ora legale ha fatto risparmiare all’Italia in termini in energia elettrica. «Nei 7 mesi di ora legale l’Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un beneficio economico per il sistema di 66 milioni di euro».

Impatti positivi anche in termini di sostenibilità ambientale, con 205 mila tonnellate in meno di CO2 immesse in atmosfera. Il risparmio economico è calcolato considerando il fatto che quest’anno, nel periodo di ora legale, il costo del kilowattora medio per il cliente domestico tipo in tutela (secondo i dati dell’Arera) è stato di circa 16,5 centesimi di euro al lordo delle imposte.

Dal 2004 al 2020, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro. Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. La spiegazione sta nel fatto che questi due mesi hanno giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo.

(La Stampa)

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