I dipendenti del colosso americano che si appresta a chiudere lo stabilimento campano chiedono interventi concreti sulla loro situazione occupazionale e promettono una battaglia continua per rivendicare il diritto al lavoro
Lo striscione azzurro con il nome della fabbrica in bianco e la maglietta bianca ‘Scherzi a parte… Whirlpool – Napoli non molla’. Gli operai del sito produttivo della multinazionale americana, in chiusura completa, dopo un’assemblea in fabbrica, in via Argine, hanno effettuato un corteo seguendo il perimetro della fabbrica. I lavoratori chiedono interventi concreti sulla loro situazione occupazionale e promettono una battaglia continua per rivendicare il diritto al lavoro.
Rabbia ed emozione nello stabilimento e fuori. L’assemblea dei lavoratori, molto partecipata, ha preso in esami gli esiti del tavolo dedicato alla vertenza, durante il quale il premier Giuseppe Conte ha reso noto che l’azienda ha confermato la chiusura dello stabilimento campano, anche se lo stesso presidente del Consiglio ha assicurato che il governo metterà in campo tutti gli strumenti a disposizione.
Molti i lavoratori rassegnati, che probabilmente in questo incontro avevano riversato le ultimi, flebili speranze. E tra i lavoratori, quindi, c’è stato anche chi a testa bassa ha raggiunto il proprio armadietto aziendale per svuotarlo e fare rientro a casa.
I lavoratori, poi, hanno percorso tutta via Argine, bloccando la strada con pesanti ricadute sulla circolazione automobilistica in tutta la zona di Gianturco. Il blocco stradale, comunque è durato poco, e la protesta si è svolte in un clima di tranquillità. Una delegazione di lavoratori, intanto è attesa in serata in piazza Municipio per una intervista a Sky, insieme con il sindaco Luigi de Magistris, che in segno di solidarietà alla vertenza ha disposto lo spegnimento per alcuni minuti dell’illuminazione di palazzo San Giacomo, sede della giunta comunale, e della piazza.
In ogni caso, si profila una scontro senza esclusione di colpi con l’azienda. E promettono “azioni eclatanti” i sindacati, come dice il segretario della Fiom-Cgil Napoli, Rosario Rappa, al termine dell’assemblea, dopo la chiusura di Whirlpool rispetto a qualsiasi ipotesi di proseguimento delle attività dello stabilimento di via Argine.
“Faremo azioni eclatanti giorno per giorno, una al giorno – spiega – lo scontro è al livello massimo come quello della rabbia che proviamo. E le azioni si fanno, non si annunciano”. Per Antonio Accurso, Uilm Napoli, il governo deve “fare qualcosa di concreto” per i lavoratori. Biagio Trapani, della Fim Cisl, ricorda lo sciopero già indetto per il 5 novembre prossimo cui invita “l’intera città”, perché manifesti piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori interessanti alla vertenza e che in queste ore stanno vivendo il dramma della perdita del posto di lavoro.
(Agi)