24 Novembre, 2024
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Lockdown in Lombardia, i numeri del ministero che portano alla chiusura

L’Istituto superiore di sanità: la Lombardia è entrata nello scenario 4. L’analisi però è precedente alle ultime misure adottate. L’Ats: “Prevediamo che si arrivi a ventimila casi questa settimana”. In isolamento a casa 71mila contagiati

 

Il parametro è sopra la soglia di allarme. Così tanto che, sebbene l’occupazione dei posti letto negli ospedali sia minore rispetto a quella di altre regioni (sono occupati il 16 per cento dei letti regionali di Intensiva e il 19 di quelli dei reparti Covid) il verdetto è chiaro: l’ingresso della regione in quella fase di massima emergenza che vede il rischio di tenuta del sistema sanitario. Con un indice Rt di 2,09 – sopra quello nazionale, che è 1,7 – da ieri la Lombardia è entrata nello “scenario 4”, la fase peggiore dell’epidemia, che può prevedere misure molto restrittive fino al blocco delle scuole -. “In Ats Milano siamo passati da 200-250 casi nelle scuole a settimana, a centinaia al giorno”, ha detto ieri in commissione comunale Salute il direttore di Ats Walter Bergamaschi – e il lockdown generale.

Il report

A decretare l’ingresso lombardo nello “scenario 4” è il rapporto settimanale della cabina di monitoraggio dell’Iss, che scatta una fotografia a tinte fosche sull’andamento dell’epidemia nella regione: l’incidenza è di 297,25 casi ogni 100 mila abitanti, e il trend è in rialzo, come conferma anche la previsione dell’Ats: “Per la settimana in corso – ha detto Bergamaschi – la stima è che qui si arriverà a 20 mila casi”.

Il tracciamento

Il report è relativo alla settimana tra il 19 e il 25 ottobre, prima che le misure stringenti in atto adesso, entrassero in vigore. Sulla loro efficacia, quindi, le analisi non danno indicazioni. Certo è, però, che i dati esaminati fotografano una situazione difficile, soprattutto per il “contact tracing”: in Lombardia i focolai attivi sono 1.239, di cui 737 “nuovi”. Il dato, però, è solo in parte indicativo: sui 30.034 casi presi in esame dal monitoraggio, infatti, oltre la metà – ben 18.568 – non vengono ricondotti a nessuna “catena di trasmissione”. Questo significa che non si è più in grado, viste appunto le difficoltà del tracciamento, di capire dove ci si contagia e da chi.

I tamponi rapidi e le Rsa

Un aiuto al contact tracing potrebbe arrivare dai nuovi tamponi rapidi che, dalla prossima settimana, inizieranno ad arrivare anche a Milano (l’Ats, del milione e 200 mila comprati dalla Regione, ne dovrebbe avere 400 mila in tutto): saranno fatti nei punti “drive-through” (dove si fa il test in auto) in collaborazione con l’esercito. Fino a 2 mila al giorno, sia nei punti già in funzione sia in un tendone che sarà allestito nel parcheggio di via Novara (ne sarà realizzato un secondo in un’area ancora da stabilire). Saranno destinati soprattutto alle scuole, ma anche al mondo sociosanitario delle Rsa, “dove c’è una ripresa dei contagi che coinvolge il 3 per cento degli ospiti. Più frequenti, però, sono i positivi nei centri diurni e in quelli per disabili” , ha spiegato ieri Bergamaschi. Calcolatrice alla mano, su 13.900 ospiti delle Rsa nel territorio di Ats, gli anziani contagiati sono quindi circa 400. “In Ats Milano – ha aggiunto Bergamaschi – siamo arrivati a 85 mila tamponi nell’ultima settimana, con un numero di test per abitanti che è il più alto d’Italia. Abbiamo qualche margine di aumento ma siamo abbastanza vicini al limite”.

Il bollettino quotidiano

Il quadro tracciato dall’Iss si rispecchia nel bollettino regionale di ieri: 48 nuovi decessi nell’arco di 24 ore registrati in tutta la Lombardia, e 8.960 nuove diagnosi su 46.892 tamponi processati (è positivo il 19,1 per cento dei test fatti). Tra i nuovi casi, 3.979 sono nel Milanese, di cui 1.607 a Milano città. Qui l’Rt è leggermente più basso di quello nazionale – è 1,9 – “ma ancora molto lontano da essere 1” , ha sottolineato Bergamaschi. Tanti sono i nuovi contagi anche in provincia di Monza (988) e Varese ( 804). Venticinque il saldo tra dimissioni e ricoveri nelle terapie intensive regionali, che arrivano così a quota 370 (125 solo tra Milano e provincia), mentre il numero di pazienti nei reparti Covid aumenta di 343.

I Covid-positivi a casa

In tutto, quindi, i ricoverati Covid- positivi in Lombardia sono 4.068, su un totale di 75.229 persone attualmente positive al Sars- Cov- 2: 71.161, quindi, sono i contagiati che sono a casa, perché asintomatici o comunque con sintomi non gravi. Il problema? Riuscire a mantenere queste persone, nelle loro abitazioni, isolate dai familiari, per evitare i contagi: a questo scopo da domenica sarà attivo un nuovo Covid-hotel da 70 posti in zona Fiera. Si tratta dell’hotel Astoria di via Murillo: si affiancherà alla rsa del quartiere Adriano (70 stanze e 17 appartamenti) messa a disposizione nei giorni scorsi per ospitare i Covid- positivi durante l’isolamento, e all’hub gestito dalla Croce Rossa a Linate.

(La Repubblica)

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