Contagi record in città e sette morti. Numeri superiori alla scorsa primavera: scovati 481 positivi in un giorno. Ma calano i ricoverati in terapia intensiva
Numeri mai visti prima da queste parti, nemmeno nel periodo più buio della scorsa primavera: 481 nuovi contagi (183 sintomatici) ai quali si vanno ad aggiungere sette vittime. “E non finisce qui – taglia corto Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl – perché la situazione è in forte crescita e i dati dei prossimi giorni rischiano di essere ancora più alti.
Dal mio punto di vista supereremo i 500 nuovi positivi in un solo giorno”. Una crescita esponenziale della curva che sta coinvolgendo l’intera regione: dopo Bologna e la sua provincia, Reggio Emilia (+367), Modena (+322), Piacenza (+191), Rimini (+178), Parma e Ferrara con 122 nuovi casi ciascuna, e Ravenna (+96). Seguono Forlì (+75), Cesena (+51) e Imola (+41). Risultati a fronte del nuovo record di tamponi fatti nelle ultime 24 ore, 18.943 più i 2.674 sierologici, con la percentuale dei nuovi positivi sul numero di test pari al 10,8%.
Verso il picco.
“La circolazione del virus – riprende Pandolfi – è più che significativa, inoltre sta arrivando il freddo e abbiamo mantenuto certe relazioni e contatti. Novembre sarà il momento più critico”. Con il piccolo atteso “alla fine della prossima settimana”, e una curva che continuerà a salire qualora le restrizioni imposte “non verranno rispettate o prese sotto gamba”. Già, perché il vero problema si chiama superficialità. “Il contagio non avviene a scuola o all’interno di una comunità, bensì fuori: agli aperitivi, sui mezzi di trasporto, con abbracci e baci, ogni volta che non si indossa la mascherina, non si rispettano le distanze, non ci si lava o sanifica spesso le mani”. Il Covid corre veloce e sempre più si insinua vigliaccamente nel cuore dei nostri affetti: “Il problema, infatti, è all’interno delle famiglie e appena fuori le stesse. Proprio qui stiamo riscontrando il maggior numero di contagi. Basta, dunque, colpevolizzare le comunità”.
Più giovani.
L’età media dei positivi intanto è tornata ad abbassarsi, 41 anni, “con picchi registrati
tra i 35 e i 40“. Molti i ragazzi positivi rispetto al passato, anche se non va dimenticato il numero di tamponi cresciuto via via in maniera esponenziale: il totale dei test in Emilia Romagna da febbraio a oggi è di 1.589.691. “Perché rispetto alla prima ondata, i positivi adesso li andiamo a cercare casa per casa”. Se in regione crescono i ricoveri in terapia intensiva (125 totali, +6 rispetto a ieri, con 1.223 pazienti in altri reparti Covid, +66), negli ospedali di Bologna si registra per il secondo giorno consecutivo un dato negativo: -4. Purtroppo, però, salgono le vittime, sette quelle delle ultime 24 ore: tre donne di 83, 91 e 94 anni, quattro uomini di 84, 90, 92 e 97 anni, di Bologna, Sant’Agata, Calderara e Imola.
Sos anziani.
Alcune delle quali erano ospiti di case di riposo dove l’allerta resta massima. Focolai si sono registrati nuovamente al Sant’Anna e Santa Caterina di via Pizzardi (11 persone tra residenti e operatori), alla Giovanni XXIII di viale Roma (66), a Villa Serena in via Toscana (21), fino alla Asp Seneca di Sant’Agata (40) e alla Bellavalle di Monzuno (30). “Situazioni che stiamo monitorando attentamente“, riprende Pandolfi il quale annuncia di essere al lavoro “per dare ai sindaci uno strumento che possa mostrare come il virus si muova nei rispettivi comuni, in modo tale da entrare poi con azioni mirate”. Ed ecco l’ipotesi di lockdown circoscritti: “In piccole aree, comprensori, comunità, per evitare un altro lockdown totale che sarebbe molto problematico”. Con i 481 nuovi contagi di ieri, da inizio pandemia la città metropolitana ha toccato quota 10.775 casi contro i 55.841 dell’intera Emilia Romagna.
(Il Resto del Carlino)