Per frenare la seconda ondata del Coronavirus le regioni saranno inserite
in 3 aree in base a 21 parametri.
Oggi con un indice Rt sopra 1,5 ce ne sono 13. La mappa del rischio. Anticipato a martedì il monitoriaggio settimanale del ministero della Sanità. Mattarella chiama Bonaccini e Toti per sollecitare la collaborazione
Roma, 2 novembre 2020 – Potrebbero essere la Calabria, il Piemonte e la Lombardia le Regioni che, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, potrebbero rischiare di rientrare nelle prime ordinanze del ministero della Salute con la previsione di misure più restrittive, collocandosi in uno scenario 4 di rischio alto. Piemonte e Lombardia, in particolare, hanno superato la soglia dell’indice di trasmissibilità Rt pari a 2 (rispettivamente sono a 2.16 e 2.09) e la Calabria è a 1,66. I dati del nuovo monitoraggio, atteso per domani alle 16, potrebbero però segnare un cambiamento del trend, poichè potrebbero iniziare a riportare gli eventuali effetti legati alle misure dell’ultimo Dpcm. Intanto, stasera non dovrebbe tenersi nessuna riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione delle forze di maggioranza: salvo sorprese dell’ultimo minuto, infatti, il presidente del Consiglio, prima di adottare il nuovo Dpcm allo studio, vorrebbe vedere i nuovi dati di domani e l’aggiornamento della curva epidemiologica da parte dell’Istituto superiore di sanità.
In attesa, dunque, dei dati del monitoraggio, il premier Conte questa mattina alla Camera ha già annunciato che sono tre gli scenari di rischio nei quali saranno suddivise le regioni per modulare le ulteriori restrizioni su base locale come previsto dal nuovo Dpcm. “l prossimo Dpcm ha detto Conte – individuerà 3 aree corrispondenti a 3 scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive. L’inserimento di una regione in una specifica fascia avverrà con ordinanza del ministro della Salute”. Vale la pena di ricordare che a livello nazionale l’ultimo indice Rt era salito alla preoccupante cifra di 1,7.
Quali sarebbero allora le Regioni a rischio? Per ora possiamo basarci sull’indice Rt (l’indice di contagiosità) di ciascuna Regione (qui tutti i dati) così come calcolato nell’ultimo report settimanale dell‘Istituto Superiore di Sanità (Iss):
i dati che vi forniamo ora sono dunque aggiornati all’ultimo documento di venerdì scorso 30 ottobre, che analizza il monitoraggio della settimana precedente, nell’attesa dei prossimi dati che verrano forniti domani.
Mattarella chiama Bonaccini e Toti
Dopo il monito a rimboccarsi le maniche e unirsi per sconfiggere il Covid e aiutare la ripresa del Paese, Sergio Mattarella alza direttamente il telefono per chiamare i principali interlocutori istituzionali del governo e invitare tutti alla collaborazione. Stamattina il Capo dello Stato ha chiamato il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e il suo vicepresidente Giovanni Toti per sollecitare proprio la massima collaborazione. Il colloquio viene definito da fonti del Colle “interessante e proficuo”. Il Presidente della Repubblica ha ribadito “il ruolo decisivo delle Regioni nel fronteggiare la pandemia”, ma ha anche “auspicato la più stretta collaborazione tra tutte le istituzioni dello Stato”. Ovviamente il Capo dello Stato non è entrato nel merito delle misure concret, che si stanno decidendo per arginare l’epidemia. Proprio nelle stesse ore le Regioni erano impegnate nell’ennesimo incontro-scontro con il governo sulle scelte da compiere.
Covid, lo scenario 4
Secondo quanto ha confermato il premier nell’aula di Montecitorio, l’epidemia in Italia corre verso il cosiddetto scenario 4, il più grave, secondo il piano ‘Prevenzione e risposta a COVID-19’ redatto appunto dall’Istituto Superiore di Sanità. Lo scenario 4 si verifica in casi di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo. Uno dei parametri tenuti in considerazione e’ l’indice di contagio Rt regione per regione. Si entra in allarme rosso quando viene superato 1,5.
Scenario 4: le tre aree
Lo scenario 4, sempre all’interno del documento dell’Iss, si suddivide in tre fasce o aree di rischio: moderata; alta/molto alta per meno di tre settimane consecutive; alta/molto alta per più di tre settimane consecutive, e situazione non gestibile.
I 21 parametri
Ma come verranno divise le Regioni nelle tre aree? Conte ha parlato di 21 parametri. “Gli scenari di rischio tengono conto delle valutazioni di Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità, basate su 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità). Si tratta di un sistema, quindi, molto articolato”. E come detto sarà un’ordinanza del mninistero della Salute a stabilire l’inserimento nelle diverse fasce.
Indice Rt e regioni
Altro dato importante è l’indice Rt. Attualmente (sempre secondo i dati aggiornati al monitoraggio di venerdì scorso) sono 13 le regioni che nell’ultimo report dell’Iss risultano oltre la soglia: due di queste superano addirittura quota 2, sono Piemonte (2,16) e Lombardia (2,09). Le altre regioni attenzionate sono Calabria (1,66), Emilia Romagna (1,63), Friuli Venezia Giulia (1,5), Lazio (1,51), Liguria (1,54), Molise (1,86), Provincia di Bolzano (1,96), Provincia di Trento (1,5), Puglia (1,65), Umbria (1,67) e Valle d’Aosta (1,89).
(Quotidiano.net)